LA VITA PERFETTA DI WILLIAM SIDIS, di Morten Brask
Non avrei mai pensato di finirlo in meno di tre ore. Di solito non sono così veloce, ma è un romanzo che non ti da respiro, non te lo permette.
Basato sulla vita William Sidis nato con un quoziente intellettivo che oscillava tra i 270 e 300, il romanzo non è soltanto un percorso di vita di un genio sfortunato, è molto di più.
È scoprirsi fragile in un mondo di lupi, dove l’intelligenza non è un dono ma una condanna. Ritrovarsi accerchiato da una famiglia che invece di proteggere distrugge e annienta
Il lettore si ritrova preso per mano, condotto e coinvolto nei momenti cruciali dell’esistenza di questa vittima del proprio smisurato talento. Lo stile di Brask è asciutto, suadente e mai ridondante, senza mai cadere nell’abisso del patetico, pur rasentandone spesso l’orlo.
E il rifugiarsi, per scelta o costrizione, nei meandri della Vita Perfetta, o madama Solitudine che dir si voglia, è l’unico risultato cui approda William, in barba alle enormi potenzialità, in barba ai suoi grandiosi Ideali
Se è vero che per ognuno esiste una vita perfetta, quella di William Sidis è una ritirata dietro le quinte con i suoi compagni di viaggio: il desiderio di libertà e il destino di solitudine di chi nutre un amore incondizionato per il mondo e la conoscenza..
Recensione di Patrizia Zara
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