L’AMORE E LO SGHIGNAZZOA Dario Fo

L’AMORE E LO SGHIGNAZZOA, di Dario Fo (Guanda)

“Cosa sono le guerre, se non un corretto espediente per ridurre l’eccessivo propagarsi di razze di minor valore ed evitare che esse diventino egemoni, affondando nella moltitudine le razze elette e indicate dagli dèi come quelle a cui è dato governare e godere dei frutti di questo mondo?

Scoprire Dario Fo attraverso “L’amore e lo sghignazzo” è stata una sorpresa davvero piacevole e illuminante. Prima di leggere questo libro, non conoscevo molto di Fo, anzi devo ammettere che avevo una certa antipatia nei suoi confronti forse per pregiudizi o per una conoscenza superficiale, ma ora capisco perché è considerato uno dei più grandi maestri del teatro e della satira.
“L’amore e lo sghignazzo” di Dario Fo è un titolo che cattura immediatamente l’attenzione, combinando due elementi apparentemente contrastanti: l’amore, un sentimento profondo e universale, e lo sghignazzo, un’espressione di ironia e satira. Questo titolo riflette perfettamente lo stile unico di Fo, che riesce a mescolare emozioni sincere con una critica pungente della società.
“La satira nasce sempre dalla tragedia. Alla base delle comicità grottesca c’è sempre una situazione drammatica”
Il libro esplora diverse sfaccettature dell’amore, non solo quello romantico, ma anche l’amore per la giustizia, la verità e l’umanità. Fo racconta storie che mettono in luce le passioni e le lotte dei suoi personaggi contro le ingiustizie e le contraddizioni sociali.
I suoi personaggi sono vivaci, complessi e spesso caricaturali, direi anche grotteschi ed esagerati, utilizzati per ridicolizzare figure di potere e istituzioni. Molti provengono dal popolo e rappresentano persone comuni con cui il pubblico può facilmente identificarsi. Questo rende le storie accessibili e rilevanti.
Lo sghignazzo rappresenta l’ironia e la satira che permeano le opere di Fo. Attraverso il riso e la derisione, Fo critica le ipocrisie di una società ambigua e incoerente, invitando il lettore a riflettere su temi importanti, universali e senza tempo. (Tirannia e falsa democrazia dalla lontana epoca di splendore greco, vi ricorda qualcosa di recente?)
“il gioco satirico offende e indigna sempre il potere, lo sfottò lo diverte”.
Oggi esiste una comicità spicciola, mediocre. Dov’è finita la satira?
Una grande equilibrista il nostro Dario Fo.
Buona lettura

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