L’ANARCHIA SPIEGATA A MIA FIGLIA, di Pippo Gurrieri (BFS Edizioni)
Cento pagine scarse in forma di dialogo tra padre e figlia per spiegare cosa è l’anarchia e quanto sia lontana dagli stereotipi e dalla curvatura violenta e terroristica che certa informazione continua a far passare. Gli argomenti trattati sono tutti: società, politica, lavoro, sfruttamento minorile, libera circolazione, religione, etica, educazione, convivenza civile, uso della lotta armata, autogestione, mutuo aiuto, proprietà privata, correzione delle storture create da una società malata e drogata da un capitalismo che si fa pagare caramente un benessere effimero, di breve durata e che dà dipendenza. Temi che potrebbero sembrare obsoleti e lontani invece vivi più che mai in una società che crea volutamente differenze che allontanano sempre di più. Mentre queste dovrebbero essere punti di forza e di unione per il bene comune. Il benessere dell’umanità tutta in una società autogestita ed egualitaria.
Un libro piacevole, semplice, che ci ricorda che ognuno può e anzi deve esprimere il suo dissenso quando ne sente il bisogno con l’obiezione di coscienza. Ricordandosi che la paura non deve essere il motore delle azioni, razionalizzando anzi che questa è lo strumento di controllo più forte supportato, oggi, dall’uso delle tecnologie. Anarchia come utopia, sogno (ir)realizzabile di un mondo altro. L’autore, con le parole di Eduardo Galeano, uno scrittore latinoamericano, ci ricorda che:” l’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi, e si allontana due passi. Cammino dieci passi e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora a cosa serve l’utopia? (…): serve per continuare a camminare”.
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