L’ANGELO DEL GRAPPA, di Loris Giuriatti (Rizzoli)
“Angelo cercò di immaginare quel giorno del luglio del 1914, quando era scoppiata la guerra. L’Italia era fatta di piccoli paesini. Nel suo, lì in Sardegna, Antonio si sarà svegliato di buon’ora, avrà preso il suo carro e sarà uscito per andare al lavoro. Il sole, sorgendo, gli accarezzava la faccia dando inizio alla sua giornata. Sulle strade polverose, attraverso i campi di grano ormai maturo, lui di sicuro pensava alla sua Giovanna. Lo stesso avrà fatto Anton, a qualche centinaio di chilometri di distanza: gli stessi pensieri d’amore, lo stesso sole a scaldare le montagne, lo stesso Dio a cui rivolgere le preghiere. Come loro, altre migliaia di ragazzi si saranno svegliati convinti che quella fosse una giornata qualsiasi, senza sapere che presto le loro vite normali sarebbero state inghiottite dall’orrore e dalla disperazione della guerra e della morte.”
Angelo è un adolescente di Padova, costretto dai genitori a passare le vacanze estive sul massiccio del Grappa, in una baita sperduta, senza internet. Quella che inizia come la peggiore vacanza della sua vita si trasformerà tuttavia con i giorni nella più grande occasione che gli verrà mai offerta: quella di ripensare ai valori che conducono la propria vita e imprimere un deciso cambio di direzione.
Durante una passeggiata nel bosco Angelo si perde all’inseguimento di un cerbiatto. Stanco e spaventato si lascia andare ad un pianto frustrato, quando una voce vicino a lui lo fa sussultare: è un ragazzo che si propone di riaccompagnarlo alla baita, e che gli lascia infine in custodia un diario molto particolare: il diario di Antonio, classe 1898, carrettiere. Attraverso la storia romanzata del soldato Antonio Zicchi, Loris Giuriatti ci accompagna sui Monti dove si è combattuta la Grande Guerra, e lo fa ricordandoci ad ogni momento che la vita e tutto ciò che abbiamo non sono ovvi.
Un bel romanzo, rivolto soprattutto ai giovani, che non racconta solo la Prima Guerra Mondiale, ma che invita i ragazzi a essere curiosi, a farsi domande, a non dare nulla per scontato e ad apprezzare la semplicità. E a non dividere il mondo tra “chiaramente buoni” e “chiaramente cattivi”.
Recensione di Benedetta Iussig
L’ANGELO DEL GRAPPA Loris Giuriatti
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