L’ANIMA E LA CODA, di Michele Siliprandi
E’ stata veramente una piacevole sorpresa la lettura di “L’anima e la coda”, romanzo, suppongo d’esordio, di Michele Siliprandi.
A cavallo tra il Mondo piccolo di Guareschi e il realismo magico di Marquez, tra situazioni e personaggi improbabili, la storia si dipana in un contesto la cui collocazione temporale è incerta, in luoghi anche loro almeno in parte indefiniti (anche se quella fascia di terra che sta tra Po e l’Appennino mi sembra essere l’indiziata principale), in cui la realtà sfuma e si confonde senza soluzione di continuità nell’onirico o nel fantastico e anche la “realtà” stessa lascia piuttosto dubbiosi sulla sua vera natura
I personaggi, anche se improbabili, sono in realtà figure indimenticabili usciti direttamente da una di quelle osterie piene di fumo in cui si beveva Lambrusco nella tazza, si fumava il toscano e si passava il tempo a raccontare storie ed aneddoti (sulla cui veridicità nessuno scommetterebbe), ad inventare soprannomi che poi diventeranno i nomi definitivi, ad essere, in definitiva, il rifugio che, con la sua combinazione unica di solidarietà, amicizia e divertimento “salva”.
Insomma, non so se è possibile, ma io in gita ad Albarello ci andrei.
Buona lettura, non ve ne pentirete
L’ANIMA E LA CODA, di Enzo Forlesi
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