L’ARCHITETTRICE, di Melania Mazzucco (Einaudi )
Ho concluso il 2019 con questo bellissimo romanzo storico.
Grazie alla Mazzucco, scrittrice che io amo molto, conosciamo una donna Plautilla Bricci, figlia prediletta di Giovanni Briccio, artista eclettico ed intellettuale, donna sconosciuta ai più, vissuta a Roma nel 1600, architettrice appunto della Villa Benedetta detta del Vascello sul Gianicolo da lei disegnata, progettata e costruita nel 1663, che è stata distrutta dalle cannonate francesi durante l’estrema difesa della Repubblica Romana nel 1849.
Sarà il padre stesso ad avviarla alla conoscenza dell’arte.
È un romanzo ricco di avvenimenti, un romanzo che ci fa conoscere il fascino storico, sociale e culturale della Roma del 1600.
Plautilla donna dovrà lottare e combattere molto a lungo per farsi conoscere e imporre prima come pittrice e poi come “architettrice”, in un contesto sociale gestito dal potere maschile.
La sua vita cambierà quando incontrerà l’Abate Elpidio Benedetti: una storia d’amore la loro tra incontri e lontananze, amore che non sfocerà mai in un matrimonio, entrambi legati all’arte, lei, e alla carriera a Parigi col cardinal Mazzarino, lui.
Diversi personaggi ruotano intorno a Plautilla, il padre e la madre, il fratello Basilio, l’amata sorella Albinia e una suora carmelitana Eufrasia Benedetti, sorella di Elpidio.
Plautilla vive a lungo e questo tempo le dà modo di assistere ai cambiamenti di Roma e al suo ruolo di donna. È una donna che non possiamo non ammirare e molto ci fa riflettere sulle lotte che le donne hanno dovuto affrontare nei secoli e ancora oggi.
Melania Mazzucco ha scritto questo romanzo dopo lunghe e accurate ricerche, così come fece con il libro La lunga attesa dell’angelo sul Tintoretto, libro splendido per chi non lo avesse letto.
Leggiamo all’inizio del libro che ”Da qualche parte, tra le fondamenta di Villa Benedetta c’è ancora la lamina di piombo che reca scritto il nome di chi la disegnò, la progettò e la costruì”: Plautilla Bricci. Purtroppo ufficialmente il suo nome non fu mai scritto perché donna.
Recensione di Lucia Ferrante
Titolo presente nelle 10 recensioni più cliccate del 1° semestre 2020
Be the first to comment