L’ASSEMBLEA DEGLI ANIMALI. Una favola selvaggia, di Filelfo
Una favola davvero ben fatta, che dà voce ai nostri coinquilini: tutti gli animali. Illuminanti, ad esempio, le parole dell’ape regina che innanzi ad un consesso ove nel banco degli imputati è posto – seppur in contumacia – l’uomo, dice: “Ho difeso più volte la mano dell’uomo, perché la conosco.
Conosco la sua intelligenza e la sua rabbia. Conosco il suo cuore e la sua paura. Anche la sua sofferenza. (…) abbiamo insegnato la pazienza e i movimenti lenti, la convivenza sociale, abbiamo fatto capire che nessuna impresa può essere portata a termine da soli. Abbiamo alleviato le sue malattie e addolcito le sue giornate. (…) siamo state generose del nostro tempo e delle nostre arti perché speravamo che l’uomo imparasse (…) che la natura è un unico sistema fatto di infinite e meticolose connessioni (…) lo sappiamo bene noi bestie, che incessantemente mangiamo e siamo mangiate, inseguiamo e fuggiamo, cacciamo o ci nascondiamo, dall’inizio dei tempi. (…) dicono gli uomini che sia l’istinto a guidarci, ma io lo chiamerei senso comune. (…)
Quale senso comune, amici, vediamo oggi nell’uomo? Quale?”. Domande difficili a cui dare risposta, soprattutto quelle riguardanti la salvaguardia della nostra casa comune: il pianeta terra e il suo ecosistema. Laddove nemmeno i governi dei grandi Paesi hanno saputo dare risposte soddisfacenti, quando andava bene, se invece non si limitavano ad ironizzare o ridicolizzare le legittime istanze dei più giovani, quando andava male.
Eppure, tutti i nodi prima o poi vengono al pettine e la grande questione ambientale si affaccerà con tutta la sua forza.
Nel frattempo, le piante e gli animali continuano ad essere i primi testimoni di questo scempio, avvertendoci così che anche la nostra salute è in serio pericolo e, purtroppo, non solamente nella favola. Occorre trovare – o forse come suggerisce l’ape, ritrovare – un senso comune per preservare il bene più prezioso che abbiamo: casa nostra. E con essa, noi e tutti gli altri esseri viventi con cui ne condividiamo le sorti.
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