LE AFFINITÀ ELETTIVE, di Johann Wolfgang von Goethe
“Un cuore che cerca, sente che gli manca qualcosa; ma solo il cuore che ha perduto sento cosa gli manca.”
Il romanzo narra, all’apparenza, una semplice vicenda: una coppia di coniugi maturi, Edoardo e Carlotta, che hanno entrambi un passato difficile, dedicano la loro esistenza alla cura della loro tenuta in campagna. Tutto procede tranquillamente fino a quando Edoardo decide di ospitare un amico – il Capitano – caduto in disgrazia e in cerca di sistemazione. La nuova situazione con l’arrivo del terzo “elemento”, fa intuire a Carlotta la possibilità che questi possa diventare un pericoloso ostacolo per il rapporto con il marito.
D’altro canto anche Carlotta deve risolvere un problema inerente una sua nipote orfana, Ottilia, che vive in un facoltoso collegio non consono al carattere troppo introverso della giovane; per questo motivo Carlotta decide di invitare la nipote nella tenuta di campagna.
Ed ecco che le famose affinità elettive si determinano … le risultanze di tale circostanza saranno drammatiche…
A similitudine di quanto avviene nella disciplina chimica riguardo ad alcune sostanze che poste in contatto tra di loro subiscono una compenetrazione molecolare con influenza reciproca, anche nelle persone esiste una chimica mentale e spirituale tale da far nascere particolari passioni e sentimenti a cui è difficile resistere; secondo l’autore sono queste chiamate “le affinità elettive”
Che dire? Mi aspettavo di più. Applicare la chimica ai sentimenti umani in un romanzo, questo è sicuramente molto originale, è un’opera che sa unire il racconto delle passioni umane con un’osservazione fredda come quella del ricercatore scientifico il tutto condito con notevole sarcasmo. Poesia e scienza fuse insieme.
… mi fermo qui …. voi che n pensate?
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