LE AQUILE DELLA NOTTE, di Alice Basso (Garzanti – maggio 2023)
Ecco qua l’ultimo libro della serie di Anita Bo, la serie giallo-rosa tra le più divertenti che abbia letto. Ed infatti mi scoprivo a sorridere mentre leggevo perché la delicatezza e l’ironia di Alice Basso riescono a farci stare bene anche nelle situazioni più critiche. Siamo infatti in piena epoca fascista, nel 1935, nell’imminenza della guerra in Etiopia, con le promesse mussoliniane di espansione imperiale in Africa: Anita è una giovane e sveglia ragazza che ha deciso di provare a lavorare prima di sposarsi e diventare moglie e madre come tutti sembrano aspettarsi da lei; ha deciso così di sfruttare il diploma di dattilografa lavorando presso una redazione torinese.
E qui scopre le gioie della libertà e scopre anche che le piace molto il suo capo, Sebastiano Satta Ascona, con il quale inizierà una avventura letteraria che la affascinerà: cominceranno insieme a scrivere una serie di gialli, in cui nascostamente sotto la trama delle indagini, per evitare la censura, denunceranno i drammi e le ingiustizie del fascismo. Ma il destino è infame, perché sia lei che Sebastiano non sono liberi di dar corso ai loro sentimenti perché entrambi sono già fidanzati, lei con Corrado e lui con Mavi, due giovani facenti parte di importanti famiglie fasciste, e far saltare i fidanzamenti provocherebbe reazioni incontrollabili per i due.
Quando si ritrovano entrambi nelle Langhe dove la famiglia di Mavi ha possedimenti che devono mostrare al fidanzato della figlia, i due protagonisti si rifugiano così nelle loro indagini che poi portano di solito alla creazione di un racconto giallo da pubblicare sulla rivista Saturnalia: viene ucciso a coltellate il giovane figlio del podestà locale, che Anita e Sebastiano conoscevano per averlo incontrato assieme ad altri giovani in un gruppo clandestino di scout: Si, perché in periodo fascista anche far parte di un’associazione di scout era proibito così come suonare la musica jazz oppure leggere l’Antologia di Spoon River e tanto altro.
Così Alice Basso ci fa vivere un periodo buio della storia italiana con una lettura comunque leggera e piacevole, che ci mostra l’abisso di un periodo nero, facendoci tuttavia sorridere e trepidare per i nostri protagonisti. Con questo, siamo al quarto libro della serie, che se non erro dovrebbe prevederne sei, e così con fiducia aspettiamo le prossime puntate con un po’ di ansia ma anche un po’ di speranza perché “Non è finita finché non è finita…”.
Recensione di Ale Fortebraccio
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ALICE BASSO: – “IL MORSO DELLA VIPERA”; – “IL GRIDO DELLA ROSA”; – “UNA STELLA SENZA LUCE”.
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