LE CICOGNE DELLA SCALA, di Silvia Montemurro (E/O – ottobre 2024)
Autrice: Silvia Montemurro “Siamo tutti infami con le nostre famiglie. Non è sempre vero. Spesso siamo solo impreparati. Tentiamo di proteggerci a vicenda, in famiglia, e per farlo incespichiamo sulle incomprensioni, che più si protraggono più diventano incolmabili”.
Questo romanzo è una storia di incomprensioni, segreti che non vengono svelati per proteggere qualcuno, che però si trasformano in lacci e prigioni per cuori infelici.
Così Juliette, ambiziosa ma sfortunata cantante parigina, abbandonata dal marito con due figlie a carico e invischiata in una relazione adultera con il maestro di danza, riversa il suo desiderio di riscatto sulle figlie, che sentono l’imperativo di diventare ballerine professioniste per compiacere la madre. Affamate dell’ affetto e della considerazione della capricciosa madre, come lo sono tutti i bimbi, sono disposte a qualunque sacrificio pur di elemosinare un sorriso o uno sguardo di approvazione e sapere di essere la fonte della sua felicità.
Una delle due, Fiamma, sembrerà riuscire a trovare realizzazione dei sogni della madre, conquistandone l’ammirazione, mentre l’altra, Violetta, cui appartiene la voce narrante, troverà la passione e la realizzazione della sua vita in una professione intrapresa inizialmente solo come ripiego, dopo un grave infortunio. Professione fino ad allora riservata solo agli uomini, tanto che Violetta sarà costretta a lottare per rompere il soffitto di cristallo.
Silvia Montemurro torna con questo romanzo alle ambientazioni storiche, raccontandoci la vita dietro le quinte sfavillanti del teatro della Scala, negli anni Trenta, e le vicende di donne come sempre indimenticabili. Donne capaci di sacrificare tutto pur di realizzare il loro sogno; donne ambiziose che invece sacrificano se stesse sull’altare del successo o della ricchezza; donne leali e incapaci di tradimenti; donne che sognano troppo e vivono una vita di recriminazioni, proiettando su altri le loro ambizioni.
Sullo sfondo, le vicende del teatro più celebre di Milano, dai fasti degli anni Trenta agli anni della guerra, anni di decadenza, con gli spettacoli scelti dal regime, realizzati da musicisti amici dei vari gerarchi, la cui presenza era imposta nell’orchestra pur non essendone all’altezza. D’altra parte, e in questo i tempi non sono cambiati, questo è ciò che accade quando al merito si preferisce la raccomandazione!
Un romanzo appassionante come un’opera lirica, in cui le donne combattono contro la cultura del patriarcato, esaltata invece dal fascismo, per riuscire a realizzare i loro sogni, consapevoli di poter fare le stesse cose che fanno gli uomini (anche meglio!), che si tratti di dirigere un’orchestra o disegnare abiti. Violetta è decisa ad agire come canta Elisa:
“In piedi, in piedi
Vai a prenderli quei desideri
E digli chi sei e chi eri
Le parole sfonderanno i muri”.
Un romanzo in cui personaggi reali intrecciano le loro storie con quelli usciti dalla penna di Silvia, con una trama articolata in più flussi narrativi che di certo cattureranno il lettore conducendolo in quegli anni travagliati
Recensione di Maria Teresa Petrone
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