LE DELIZIE DEL CUORE, di Ahmad Al-Tîfâshî
Questa edizione italiana risale al 1992, oltre 700 anni dopo la stesura del testo originale da parte di un autore tunisino dalla poliedrica personalità e dai molti interessi diventati oggetto di studio (diritto, scienze naturali, astrologia) e di cui questo volume rappresenta una summa.
Il tema principale è quello dell’adulterio, ma soprattutto dei rapporti sessuali non “convenzionali”, ossia quelli omosessuali. Si scopre così quanto fosse comune nel 1200 per un uomo anche sposato compiacersi nell’avere un rapporto con un imberbe giovane o un possente uomo, coltivando con questi una relazione prettamente sessuale (la prostituzione maschile era molto diffusa) oppure sentimentale e culturale.
C’è la descrizione del corteggiamento, che comportava anche l’esborso di cifre notevoli, del piacere di condividere leccornie a tavola insieme a vino inebriante, allietandosi con musiche e versi poetici, per poi dedicarsi all’amplesso.
In tutto questo assume particolare rilevanza la figura dell’invertito, ossia colui che preferisce essere soggetto passivo nel rapporto omosessuale. Descritta come fosse un’arte raffinata a cui dedicarsi con passione e dedizione fin dalla giovinezza, al tempo era considerata una malattia da cui potersi riprendere attraverso la somministrazione di estratti e le attenzioni femminili.
Quello che lascia me, lettrice europea e di matrice cristiana, un po’ stupita è il costante riferimento a Dio, al Corano e al Giorno del Giudizio, sebbene l’argomento sia di per sé scabroso. Insomma, che l’uomo sia cristiano o mussulmano, quando segue le proprie passioni, chiede sempre perdono al proprio Dio…
Recensione di Matilde Vedova Minghiulo Losani
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