IL PASSAPAROLA DEI LIBRI, in occasione della manifestazione “Pisa Book Festival” ha intervistato Mauro Daltin di “Bottega Errante Edizioni”
Presentatevi ai nostri lettori. Come nasce la vostra casa editrice e a che tipo di lettori si rivolge?
Siamo giovani, il primo libro è datato giugno 2015. Bottega Errante Edizioni ha una trentina di titoli in catalogo, 3 collane molto definite. La prima nata è “camera con vista” e ospita narrativa italiana legata ai luoghi, siano essi reali o immaginari. Si sale su una montagna con Renzo Brollo, si viaggia lungo il confine orientale con Angelo Floramo, si entra in carcere con Pino Roveredo, si segue un fiume scomparso con Alessandro Tasinato…. Poi c’è “estensioni” che già dal nome ci spinge a Est, ai nostri vicini Balcani. Portiamo in Italia quello che pensiamo essere il meglio della letteratura del territorio balcanico. Il primo titolo è stato “In volo sopra il mare” del premio Nobel Ivo Andrić, ma abbiamo pubblicato autori come Jergović, Veličković, Mazzini, Finci. E poi c’è la collana “le città invisibili” dove invitiamo giornalisti e narratori a raccontare storie che si appoggino sulle città, sui nostri spazi urbani. Fino ad ora siamo stati a Udine, Venezia, Pordenone, Trieste e Gorizia, ma nel 2019 racconteremo Berlino, Firenze e Sarajevo.
I nostri lettori sono dei potenziali giramondo, dei tiratardi, dei vagabondi, degli erranti appunto. Chi vuole scoprire luoghi e storie, vicine e lontane. Curiosi di mettere il naso in una letteratura poco battuta. Ci piace immaginarli così i nostri lettori.
Qual è il titolo, l’autore oppure il progetto editoriale al quale siete più affezionati e perché?
Estensioni è sicuramente il progetto editoriale più ambizioso e quello che ci caratterizza di più. Portare in Italia voci potenti e inedite ci entusiasma anche perché crediamo che i Balcani siano sempre crocevia fondamentale, tragedia e festa insieme, incrocio meraviglioso e pericoloso, ma sempre anticipatore di quello che arriverà e accadrà in Europa. E la letteratura di quelle terre narra, racconta, ha respiro europeo. Agli autori ci affezioniamo sempre, sono spesso compagni di viaggio che vanno oltre alla pubblicazione di un libro. Sicuramente Angelo Floramo è per molti motivi l’autore che più ci rappresenta perché ha pubblicato con noi 3 libri di grande successo, abbiamo condiviso presentazioni ovunque e ci ha aperto finestre e mondi.
In Italia si legge poco, così dicono le statistiche. Secondo voi è vero e perché e cosa si poterebbe fare per invertire la tendenza?
Domanda da un milione di dollari. Che si legga poco sono i dati a dirlo soprattutto se comparati con altri paesi simili all’Italia. Per invertire la tendenza dico che servirebbe un paradosso: pubblicare meno. Escono oltre 60.000 novità ogni anno. 164 libri al giorno, Natale compreso. Credo che questo non faccia bene nemmeno alla lettura. Come casa editrice abbiamo scelto di pubblicare poco e di curare al meglio ogni aspetto, di dare una vita lunga al libro, di farlo girare anche in posti non convenzionali. Se tutti pubblicassero solo libri necessari già il lettore si troverebbe meno spaesato e rassegnato di fronte a una mole di novità non affrontabile. Questo non invertirebbe la tendenza, forse, ma aiuterebbe.
Cosa ne pensate delle vendite online che stanno sempre più prendendo il posto delle librerie tradizionali?
Che è un passaggio che sta riguardando tutti i prodotti commerciali e quindi anche il libro. Pensate alla fine del disco, del supporto su cui si ascoltava la musica. E’ stata una rivoluzione che abbiamo accettato senza se e senza ma. Si è destrutturato il concetto di album. Ma la stessa fine la stanno facendo i dvd, ad esempio. Eppure, il libro sembra più tenace, resiste, cambia pelle, ma c’è. Viene venduto on line, certo, perché Amazon può fare cose che nessun altro può permettersi di fare. Le librerie tradizionali chiudono come chiudono le piccole botteghe, i negozi sotto casa. Una perdita in tutti i sensi, sociali, economici, culturali. Ma è in corso un mutamento antropologico, forse, di cui non ci rendiamo ancora conto.
Qual è il vostro rapporto con i social, con quale strategia li usate e se ne traete dei vantaggi?
Li usiamo e tanto. Abbiamo una pagina facebook in costante crescita, un profilo Instagram che funziona. Abbiamo creato un format, Retrobottega, una diretta facebook in cui chiacchieriamo, raccontiamo il mondo dei libri e della lettura, degli eventi ed è molto seguito.
redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it
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