IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Marco Scognamiglio dell’Ufficio Stampa della Casa Editrice 66thand2nd
– Presentatevi ai nostri lettori. Come nasce la vostra casa editrice, come si è sviluppata e quali sono gli eventuali piani per il futuro?
66thand2nd nasce a Roma ma è stata “concepita” a New York, città in cui vivevano Isabella Ferretti e Tomaso Cenci nei primi anni 2000 e dove hanno scoperto un tesoro nascosto ai lettori italiani, quello della letteratura sportiva, che negli USA ha una nobilissima tradizione. La scommessa allora è stata da una parte quella di importare capolavori come Shoeless Joe o Hurricane, dall’altra quella di iniziare a lavorare con scrittori italiani per favorire anche nel nostro paese la nascita di una tradizione letteraria legata allo sport. Autori come Marco Pastonesi, Lorenzo Iervolino, Giorgio Terruzzi hanno contribuito al successo di Vite inattese, una collana di memoir sportivi amatissima dai lettori.
66thand2nd non è solo letteratura sportiva però: sin dall’inizio le tematiche del melting pot culturale ci hanno sempre appassionato, sogniamo una società basata sull’incontro e la multiculturalità. Da qui l’attenzione per la letteratura africana e per gli scrittori africani che vivono in Occidente. Infine, nella collana bookclub pubblichiamo tutti gli autori che ci piacciono al di là di qualsiasi connotazione di genere: è qui che hanno trovato posto autori celebrati come Antoine Volodine, Antonio Munoz Molina e Dany Laferrière.
– A che tipo di lettori si rivolge?
La nostra offerta si rivolge veramente a tutti i tipi di lettori. Abbiamo pubblicato memoir di surfisti vincitori del Pulitzer, una libro di confessioni di Charlotte Rampling, biografie di personaggi iconici dello sport come George Best e Michael Jordan, delicate storie di amicizia come La signora della porta accanto, di Yewande Omotoso, e libri molto amati anche dai più giovani come la raccolta L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto del nigeriano Igoni Barrett e Barracoon, di Zola Neale Hurston.
Diciamo che i nostri lettori ideali sono cosmopoliti, persone che non amano le frontiere, e che amano viaggiare e confrontarsi con la diversità grazie anche grazie alle nostre storie.
– Qual è il titolo, l’autore oppure il progetto editoriale al quale siete più affezionati e perché?
Ce ne sono moltissimi a cui teniamo, anche perché tanti sono nati da una stretta collaborazione fra
editore e scrittore. Quest’anno ci sta dando molte soddisfazioni Il Taglio, di Anthony Cartwright, ormai considerato il maggior esponente del nuovo realismo sociale inglese. Il Taglio è un romanzo che racconta la Brexit restituendo il punto di vista degli ultimi, le classi sociali emarginate sin dai tempi delle politiche thatcheriane, abbandonate dal labour ai tempi di Blair. Il libro è stato riconosciuto ovunque come il miglior risultato della cosiddetta BrexLit, e questo ci ha dato una grande soddisfazione perché seguiamo Cartwright sin dai tempi del suo esordio.
– In Italia si legge poco, così dicono le statistiche. Secondo voi è vero e perché e cosa si poterebbe fare per invertire la tendenza?
In Italia si legge poco, è vero. Molto dipende dall’educazione famigliare, l’esempio dei genitori è molto importante. Vedo molti bambini messi davanti a smartphone e tablet. Non sarebbe meglio distrarli con un bel libro?
Ma i libri dovrebbero essere protetti meglio anche dalle istituzioni, attraverso politiche culturali a difesa del prezzo del libro, come succede in Francia ad esempio.
– Cosa ne pensate delle vendite online che stanno sempre più prendendo il posto delle librerie tradizionali?
Che sono degli strumenti molto comodi per chi vive in luoghi dove non ci sono librerie, o dove le librerie non sono molto fornite. Ma invitiamo i nostri lettori che vivono vicino a qualche libreria, e in particolare a quelle indipendenti, ad andare in libreria a fare acquisti. Sempre meglio il consiglio di un libraio che di un freddo algoritmo.
– Qual è il vostro rapporto con i social, con quale strategia li usate e se ne traete dei vantaggi ?
I social sono un ottimo modo per comunicare le proprie attività e la propria immagine, una cosa molto importante per 66thand2nd, che ha sempre dato molto importanza alla veste grafica delle proprie pubblicazioni. Allo stesso tempo impongono un tipo di comunicazione superficiale. Per farci conoscere e conoscere meglio i nostri lettori preferiamo incontrarli di persona alle fiere. Lì si stabiliscono legami più profondi. I social sono una vetrina importante, ma ci piace il contatto fisico!
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