iL Passaparola dei Libri
ha intervistato Anna e Andrea di A&M BOOKSTORE, il bookbar nel cuore di Napoli
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Siamo Anna e Andrea, conosciuti ormai come “i ragazzi di via Duomo”. Siamo una giovane coppia e abbiamo deciso di investire in cultura a Napoli, la nostra terra, perchè l’idea di emigrare non ci piaceva. A Gennaio 2019 abbiamo deciso di aprire al centro storico una libreria diversa dal solito, ci piace definirlo BookBar, poichè siamo una libreria e una caffetteria unite in un unico posto sicuro. Il luogo scelto per questo investimento è un luogo di storia e cultura, precisamente a via Duomo, la via principale, la via dei musei e la via della cattedrale di San Gennaro. Luogo frequentato da turisti e abitato da professionisti. Luogo in cui, però, mancava una libreria di varia e un posto dove poter avvicinarsi ad un posto che apre continuamente finestre sul mondo.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Frequentano la nostra libreria studenti che vengono a studiare usufruendo di internet gratuito e prese per caricare il proprio pc, famiglie con bambini che si ritagliano un momento di piacere gustando un caffè o un aperitivo mentre i bambini nella sala dedicata a loro fanno letture e attività ludico interattive. E’ frequentato da persone residenti che hanno apprezzato fin da subito la nostra apertura e che ormai ci hanno adottato come libreria di fiducia.
Lettori si nasce o si diventa?
Lettori si nasce e si diventa. Il nostro obiettivo è stato da subito far avvicinare a questo mondo soprattutto persone (con la scusa del caffè) che non lo conoscono e i bambini che rappresentano un futuro migliore.
Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Essere librai nel 2020 significa essere determinati e ottimisti. È tosta poichè bisogna confrontarsi continuamente con i grandi colossi, gli acquisti online e la concorrenza che non sempre è leale. Avere un libraio di fiducia è un vantaggio per i clienti che non si soffermano al semplice acquisto di un libro (considerato come merce qualunque) e vanno oltre al libro in classifica.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Siamo presenti sulle reti social per comunicazioni, per tenere aggiornati i clienti e i lettori sulle novità e le prossime pubblicazioni. E’ importante mantenere un contatto al di fuori dell’incontro in libreria. Se esiste una rete social e il mondo si è evoluto bisogna che anche le librerie si evolvano senza mai perdere il piacere dell’incontro di persona, del contatto e del confronto diretto.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Cambiare l’acqua ai fiori o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Di libri che hanno avuto successo seppur non meritevole ce ne sono tanti, a volte perché bombardati dalla pubblicità. Quelli che hanno successo grazie al passaparola credo siano meritevoli in quanto è il lettore stesso a consigliarlo.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Difficile dirlo, io credo che i tormentoni dipendano dalle zone, non faccio molto affidamento alle classifiche nazionali, quelle sono basate su numeri e su copie di libri ordinati dalla librerie. Quante copie realmente la libreria vende? quante ne restituisce indietro tramite rese? Ogni zona ha il suo tormentone.
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Innanzitutto bisognerebbe partire dalla scuola, un libro di lettura non deve essere assegnato come compito a casa, questo fa sì che i giovani si approccino al libro in maniera obbligata e sbagliata.
È inoltre sbagliato dire che i giovanissimi non leggono. Loro, forse, leggono anche più di noi, leggono continuamente, leggono post sui social, leggono notizie “bomba”, leggono i gossip, leggono le chat, leggono i libri di un personaggio pubblico, da Giulia de Lellis a Valespo, lo fanno perché sono curiosi di sapere, perché quel libro “è moda” “fa figo” e lo fanno per non stare indietro agli altri e restare al passo dei loro coetanei. Lo fanno perché si confrontano tra loro e perché questo è il loro passaparola. Non sono molto d’accordo a certe letture ma se può essere un primo passo per fargli scoprire il piacere della lettura, ben venga la De Lellis.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
La lettura digitale è sicuramente un vantaggio per i lettori accaniti, quelli che non hanno più spazio per i libri e quelli che non possono permettersi di leggere troppi libri perché diventa una spesa insostenibile. E’ però una minaccia per noi librai e forse non tanto per l’editoria. Un libro digitale passa comunque dall’editore, un libro cartaceo passa dalla libreria. Io ovviamente prediligo il cartaceo da buona libraia. E approfitto della domanda per dire che molti editori, da buoni editori, dovrebbero sostenere le librerie invece di fargli “la guerra”.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.
Consiglio Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, non c’è spiegazione che tenga. E’ un libro che andrebbe letto a tutte le età, perché ogni volta assume un valore differente e ti segna a vita.
Consiglio Se questo è un uomo di Primo Levi poiché chi conosce il male, evita che venga commesso ancora il male.
Consiglio La meccanica del cuore di Mathias Malzieu, un libro poco conosciuto e poco letto che merita tutta l’attenzione dei lettori e dei librai.
redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it
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