IL PASSAPAROLA DEI LIBRI, in occasione della manifestazione “Pisa Book Festival” ha intervistato Lucia Della Porta, direttrice della rassegna pisana e fondatrice del marchio “Della Porta Editori”
– Presentatevi ai nostri lettori. Come nasce la vostra casa editrice e a che tipo di lettori si rivolge?
La Casa Editrice nasce per mia iniziativa nel 2008 con l’intento di pubblicare libri di divulgazione storica scritti da specialisti del settore. I destinatari non sono perciò solo studiosi, bensì il grande pubblico; infatti, rifacendoci al modello anglosassone, vogliamo raccontare e far amare la storia – anche attraverso il genere biografico – ad un ampio spettro di lettori.
– Qual è il titolo, l’autore oppure il progetto editoriale al quale siete più affezionati e perché?
Siamo affezionati ai titoli importanti, come quelli di storia russa e non solo, che hanno dato l‘impronta iniziale alla Casa Editrice e che ne rappresentano i pilastri. Fra questi i saggi di Ettore Cinnella, Franco Andreucci e Giorgio Petracchi. Più recentemente la serie “La Storia in 100 date”, piccoli e compatti volumi firmati da studiosi già affermati ma anche da giovani promettenti, come Filippo Gattai Tacchi e Fabio Guidetti, quest’ultimo selezionato anche per un programma europeo dedicato a talenti emergenti.
– In Italia si legge poco, così dicono le statistiche. Secondo voi è vero e perché e cosa si poterebbe fare per invertire la tendenza?
Si dovrebbe partire dalle scuole e dalle biblioteche, ma anche dai festival del libro. Gli incontri con l’autore sono un’occasione preziosa per conquistare i lettori di oggi e di domani.
– Consigliate uno dei vostri titoli e diteci il perché?
Gli Stuart dello scrittore scozzese Allan Massie: ottima combinazione di storia raccontata bene e di narrazione affascinante e avvincente. Lo consigliamo come lettura preliminare a chi andrà a vedere il film “Maria regina di Scozia”.
– Qual è il vostro rapporto con i social, con quale strategia li usate e se ne traete dei vantaggi ?
Credo che sia un ottimo modo di comunicare. Ci piace molto questo strumento perché ci permette di essere più vicini ai nostri lettori. Tramite i commenti, i “like”, si ha maggiormente il polso del libro e della copertina che piace di più. È un confronto costante, di cui ai nostri tempi non si può più fare a meno.
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