IL PASSAPAROLA DEI LIBRI, in occasione della manifestazione “Firenze Libro Aperto” ha intervistato Lorenza Stroppa responsabile della redazione di “Ediciclo Editore”
– Presentatevi ai nostri lettori. Come nasce la vostra casa editrice e a che tipo di lettori si rivolge?
La nostra casa editrice si divide in due marchi, Ediciclo e Nuovadimensione, fusi assieme nel 1992. Il marchio più longevo è Nuovadimensione, che ha preso avvio come cooperativa sociale nel 1979. Il marchio più “giovane” è Ediciclo, nato nel 1987, pochi mesi dopo che un gruppo di amici, stanchi ma felici, avevano conquistato la cima dello Stelvio in bicicletta. Sull’onda dell’entusiasmo, questi appassionati di salite a pedali avevano lanciato la sfida di pubblicare dei libri per contagiare e aiutare altri novelli ciclonauti.
I due marchi hanno produzioni diverse, Ediciclo pubblica libri che riguardano il viaggio lento, a piedi e in bicicletta, in tutte le sue forme (guide, letteratura di viaggio, romanzi, piccoli saggi divulgativi); Nuovadimensione pubblica volumi dedicati alla storia, all’attualità, all’ambiente. Necessariamente quindi hanno pubblici differenti, anche se a volte gli incroci di interessi e passioni creano delle simpatiche sovrapposizioni. Il tema dell’ambiente ad esempio è caro a entrambi i marchi, per cui la famiglia che sceglie di fare le sue vacanze in bicicletta, è particolarmente sensibile al futuro del Mose e di Venezia o al tema dello sfruttamento dei torrenti alpini con il microidroelettrico. Oppure il camminatore zen ama la sincera e disarmante verità sul futuro della Terra raccontata dalla saggia astrofisica Margherita Hack.
– Qual è il titolo, l’autore oppure il progetto editoriale al quale siete più affezionati e perché?
Nominare un solo titolo o un solo autore è troppo difficile. La nostra casa editrice ha partorito libri differenti negli anni, per contenuto, stile, provocazione… ma alla fine sono tutti figli nostri. In tutti abbiamo creduto, per tutti abbiamo lavorato con passione e attenzione, per ciascuno di loro abbiamo fatto il possibile affinché raggiungesse i suoi lettori e nascesse il passaparola: l’arma più potente per decretare il successo di un libro.
Ci sono però alcuni progetti editoriali di cui siamo particolarmente felici. Uno è l’accordo con la casa editrice francese Transboreal per portare in Italia e arricchire con nuovi titoli la collana Piccola Filosofia di Viaggio, un piccolo gioiello che nel tempo si è ritagliato un suo spazio in libreria.
Oggi questi preziosi libretti vengono acquistati per confezionare delle suggestive bomboniere, per creare degli originali segnaposto alle cene, per collezionarli uno per uno. L’altro è la collana La Biblioteca del Viandante, diretta da Luigi Nacci e illustrata dal bravissimo Fabio Consoli; un contenitore per viandanti e sognatori che inanella libri che procedono a passo d’uomo, scandendo le orme della vita.
– In Italia si legge poco, così dicono le statistiche. Secondo voi è vero e perché e cosa si poterebbe fare per invertire la tendenza?
E’ indiscutibilmente vero, ahimè, stando ai confronti con i nostri fratelli tedeschi, francesi, ma anche spagnoli e svedesi ad esempio. Tanti dicono che bisogna cominciare dalle scuole, in particolare dalle primarie, ma invece è proprio fino ai quattordici anni che i potenziali lettori danno il meglio di loro: è dopo che avviene il lento abbandono, in favore degli smartphone e di internet.
Il problema va oltre il libro, e riguarda l’incapacità di fermarsi, di stare sconnessi, di prendersi del tempo diverso, dilatato. Forse, per far tornare le persone alla lettura, bisognerebbe far capire loro che, oltre a tutte le conseguenze positive risapute, i libri sono dei meravigliosi antistress: regalano silenzio, viaggi immaginari; ancorano il nostro pensiero aiutandoci a capire e a capirci meglio; ci aiutano a relativizzare i problemi.
– Consigliate uno dei vostri titoli e diteci il perché?
Per lo stesso motivo di prima, è difficile fare un singolo titolo, perciò parlerò solo degli ultimi tre libri che saranno in libreria dalla prossima settimana. Sono tutti e tre del marchio ediciclo e trattano temi molto diversi tra loro: Panda o morte di Marco Rizzini racconta l’originale viaggio su di una Panda degli anni ’80 da Verona a Mosca; Ciclabili e cammini per narrare i territori di Vento-Politecnico di Milano propone soluzioni e idee adottate in tutto il mondo per integrare e promuovere il territorio attraverso appunto le piste ciclabili e le Vie di cammino; infine La Via dei Sassi di Andrea Mattei è un gustoso reportage a piedi da Bari a Matera sull’antico Cammino Materano, tra lupi, fossili di balena e miti di ieri e di oggi.
– Qual è il vostro rapporto con i social, con quale strategia li usate e se ne traete dei vantaggi ?
Siamo consapevoli dell’importanza dei social network e tutto sommato è bello esserci, anche se questo significa dedicarci parecchio tempo e qualche volta toglierlo ad altre attività. Non siamo degli esperti, ahimè, cerchiamo però di avere un nostro stile personale, di non deludere le aspettative dei nostri lettori e di comunicare sempre le cose puntualmente. E’ bello avere dei feedback positivi e poter dialogare con “i nostri fan” lungo tutta la penisola. E poi siamo fortunati: non abbiamo “haters”, il che rende tutto più piacevole. Il social network grazie al quale abbiamo più riscontri è Facebook. Instagram lo abbiamo da un paio d’anni ed è in continua crescita. Follow us!
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