IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Stefano Romanini di Edizioni NPE
– Presentatevi ai nostri lettori. Come nasce la vostra casa editrice, come si è sviluppata e quali sono gli eventuali piani per il futuro?
Le Edizioni NPE nascono nel lontano 2002, fondate da Nicola Pesce. Nessun investimento, nessun capitale di rischio sta alla base di questa casa editrice se non le infinite ore di lavoro profuse dal fondatore fin da quando da solo scriveva, disegnava, stampava i volumi nottetempo con una fotocopiatrice e distribuiva le copie, all’epoca ancora minorenne.
La passione ha dato i suoi frutti e nel corso degli ultimi quindici anni la redazione si è arricchita della presenza di Stefano Romanini, caporedattore ed ufficio stampa, e la linea editoriale è andata definendosi in maniera via via più netta.
L’annuncio della pubblicazione delle opere integrali di Sergio Toppi, Dino Battaglia, Attilio Micheluzzi, Gianni De Luca più altri grandi autori ancora da annunciare, ha così consentito di varare quello che adesso è lo slogan ufficiale delle Edizioni NPE: “La casa editrice del fumetto d’autore”.
– A che tipo di lettori si rivolge?
Il nostro catalogo è indirizzato principalmente agli appassionati del fumetto d’autore italiano e agli amanti dell’horror (in particolare di H.P. Lovecraft).
– Qual è il titolo, l’autore oppure il progetto editoriale al quale siete più affezionati e perché?
Tra i nomi dei grandi maestri della Nona Arte che stiamo pubblicando sicuramente Dino Battaglia, il primo Maestro che ha dato il via alle nostre collane, a cui si sono aggiunti subito dopo Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi, Ivo Milazzo e Sergio Tisselli. Tra gli autori internazionali sicuramente Miguel Angel Martin, di cui pubblichiamo in esclusiva l’opera integrale.
– In Italia si legge poco, così dicono le statistiche. Secondo voi è vero e perché e cosa si poterebbe fare per invertire la tendenza?
In realtà i numeri del mercato editoriale sono in ripresa: sicuramente la diversificazione del mercato, con così tante proposte ed etichette, da un lato dà la percezione che i numeri siano al ribasso, dall’alto sta consentendo di aumentare la proposta e di espanderla ad un pubblico più vasto. Proprio la diversificazione delle proposte (non ultima l’entrata del fumetto in libreria) può essere uno strumento valido in tal senso.
Certamente però la strada da fare per raggiungere i numeri di altri Paesi – come quelli del Nord Europa – è ancora tanta.
– Cosa ne pensate delle vendite online che stanno sempre più prendendo il posto delle librerie tradizionali?
Anche sul piano della distribuzione, la diversificazione è qualcosa di utile, perché se da un lato danneggia i negozi, dall’altro favorisce un ampliamento delle possibilità di acquisto, raggiungendo praticamente tutti, anche coloro i quali non hanno accesso a librerie o negozi forniti.
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