IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Elisabetta Pacillo della libreria Hellisbook Milano
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Nel 2011 ma nella mia mente era già presente qualche anno prima. Hai presente il potere taumaturgico dei pensieri “benefici”? quelli ai quali ricorri nei momenti di forte stress? Ecco volevo un posto che avesse il potere di rapire la mente e lo spirito, una chiara azione di sequestro consenziente dal corpo , una separazione virtuosa delle tre componenti.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
La lettura è femmina.
Lettori si nasce o si diventa?
Si diviene, basta una fortunata occasione in cui si percepisce l’immenso potere che possiedono le parole, soprattutto quelle scritte.
Essere librai nel 2019: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
C’è più informazione ma meno cultura, la cultura si è trasformata in informazione titolistica. La mancanza di attitudine a seguire un testo articolato ha come conseguenza la perdita del senso critico . c’è bisogno di educazione alla lettura, questa è la sfida del libraio 3.0
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
I social sono mezzi e non fini; lo scopo è creare collegamenti che altrimenti non avverrebbero e poi fare in modo che la gente si incontri davvero. L’Uomo e il suo universo dovrebbe essere sempre al centro di ogni attività.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Il caso di Harry Quebert o la Saga dei Cazalet, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Di certo una buona promozione di ciò che in precedenza è stato scelto come meritevole di pubblicazione. Il passaparola è la seconda leva ; la lettura è scoperta , ci permette di vivere altre vite, di provare sentimenti ed emozioni che altrimenti non potremmo conoscere, ci permette di capire il mondo per quegli aspetti che non ci sono famigliari, o che ci sono culturalmente e tradizionalmente lontani. La lettura è anche identità, sia nel testo che tra lettori. Letture comuni creano affinità e appartenenza ; in Italia trova gioco facile.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Ditemelo voi cosi ne ordino un bancale. Dopo il successo delle sfumature di grigio, non faccio più anticipazioni , è certo che non ci prendo.
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Identità, i ragazzi nella fascia di età tra gli 11 e i 14 hanno necessità di mostrare l’identità che fino a quell’età si è formata ma è rimasta inespressa, chi sono in base a ciò che appartengono . Hanno bisogno di costruirsi identità sentimentale, di dialogare con gli affetti, con le emozioni e di maneggiarle. Via libera a tutti i romanzi che trattano di relazioni tra giovani a tutti i livelli e a ogni titolo.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Una opportunità . Non può essere una minaccia perché l’esperienza non è solo cognitiva ma anche tattile , odorifera, tutti aspetti che non possono essere digitalizzati
Consigliate un libro, secondo voi imperdibile, ai nostri lettori.
Tutti quelli che trovate nello scaffale “Gli Imperdibili secondo Hellis”
Commenta per primo