IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Emanuele Procacci della Libreria di Desio
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Buongiorno a tutti! Sono Emanuele e insieme a mia moglie Paola dal 2012 abbiamo rilevato la Libreria di Desio – esistente già dal 1981.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Accogliamo lettori di tutti i tipi: dai più piccoli agli adulti, dai divoratori di libri ai lettori occasionali, da quelli che amano i libri “leggeri”, da leggere sotto all’ombrellone, ai palati più fini e agli “studiosi” di classici.
Lettori si nasce o si diventa?
La lettura si scopre. Non è detto che figli di lettori accaniti siano a loro volta dei mangiatori di pagine… Bisogna che ognuno sia libero di arrivare alla lettura con un proprio percorso e con i propri tempi. Per esempio, molti bambini si affacciano alla lettura con i fumetti, altri con i libri dei loro beniamini (youtuber ecc.)… tutto può servire allo scopo… poi il passo a una lettura più “impegnata” diventa breve e molte volte lo chiedono i ragazzi stessi.
Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Qui il discorso si fa complesso… con l’uso di internet e del gestionale per noi è più comodo e veloce prenotare i libri o vedere le varie disponibilità. L’uso di internet però è anche una lama a doppio taglio: molti clienti si affidano alla rete anche per trovare libri più particolari, di case editrici molto piccole (o addirittura autopubblicati) che molte volte ci impegnano nel rifornimento.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Noi siamo molto attivi soprattutto su Facebook; abbiamo deciso di presentare le novità attraverso gli album fotografici raggruppandoli per argomento, in modo che una persona interessata ad una categoria particolare di libri deve solo mettere un like e vedrà i titoli nuovi proposti. In questo modo abbiamo trovato un buon riscontro: da casa devono solo mandarci un messaggino e il libro viene messo da parte.
Dal lato dei lettori, poi, c’è un grande fermento di attività “social” legata alla lettura e ai libri: stanno nascendo infatti nuove figure come i bookblogger che usano i social per recensire libri, trovare nuove letture, intessere una rete di amicizie virtuali con cui poter confrontarsi e parlare della comune passione per la carta stampata e rilegata.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come la Saga dei Cazalet o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Indubbiamente uno dei titoli il cui successo ci ha stupito è “La ragazza del treno” di Paula Hawkins, anche perché, spinti dalla curiosità, lo abbiamo letto anche noi e sicuramente la qualità del libro è stata inferiore alle aspettative. D’altra parte il passaparola e la pubblicità giocano sempre un ruolo importantissimo. Detto questo, a noi non piace giudicare la scelta dei lettori, anche perché solitamente noi preferiamo leggere libri sconosciuti… ai fini strettamente “commerciali”, ci sembra inutile leggere i libri che, come diciamo noi, “si vendono da soli”. A noi piace trovare e leggere l’autore poco conosciuto o la casa editrice particolare, in modo da poter proporre qualcosa di nuovo e di diverso dal solito.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
In questi giorni chiedono soprattutto Riccardino di Camilleri, che sicuramente avrà successo anche fra quei lettori che non sono avvezzi alle avventure di Montalbano.
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Secondo la nostra opinione bisognerebbe proporre ai ragazzi libri un po’ più vicini alle loro corde: è inutile che si faccia leggere loro un “malloppone” senza nemmeno contestualizzarlo. Esistono classici bellissimi, è vero, ma, senza una preparazione adeguata, rischiano di diventare indigesti e di allontanare i ragazzi dalla lettura. Noi lavoriamo spesso con le scuole e di solito proponiamo una serie di titoli attuali e accattivanti: sono soprattutto questi che incontrano molto il gusto dei ragazzi. I libri, però, non devono essere banali perché il giovane lettore è molto più esigente di quanto si pensi, quasi più degli adulti.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Per quanto riguarda il digitale, ci sono tante ragione per cui una persona decide di passare a questa modalità di lettura (mancanza di spazio, comodità nel trasporto dei propri libri preferiti, prezzi più accessibili), ma noi (come molti lettori) rimaniamo sempre per la buona vecchia carta, il cui piacere tattile e visivo non potrà mai essere sostituito.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.
Tre libri… ecco i nostri best-seller per palati differenti.
“Io non mi chiamo Miriam” di Majgull Axelsson (Iperborea)
Una storia molto delicata su una donna che, al compimento degli 85 anni, decide di rivelare la verità sulla sua vita alla nipote. Un racconto per vedere le nefandezze della Shoa con uno sguardo diverso.
“Il tormento e l’estasi” di Irvine Stone (Corbaccio)
Una biografia romanzata sulla vita di Michelangelo in cui l’autore riesce a farti sentire talmente partecipe della storia da riuscire a calarti proprio accanto al grande artista.
“Vittoria” di Barbara Fiorio (Feltrinelli)
Una storia leggera e divertente (ma non banale), in cui una giovane donna, dopo la rottura con il fidanzato, si accorge di essersi annullata completamente e di aver bisogno di rientrare in contatto con il suo lato creativo… con l’aiuto di amici fidati.
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