IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Luca Nicolotti della Libreria Belgravia Torino
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
La nostra gestione Belgravia nasce in Via Monginevro 25 anni fa : 1994
Dal 2000 al 2010 abbiamo affiancato un secondo punto vendita a Settimo Torinese, che abbiamo poi chiuso e sostituito nel 2010 con l’ attuale secondo punto vendita in via Vicoforte ( a 20 metri da via Frejus, altrettanti da corso Peschiera e altrettanti da corso Trapani) dove disponiamo di 250 mq di spazio e possiamo quindi ospitare mostre, incontri con le scuole, appuntamenti culturali a 360 gradi.
Specializzazioni:
Libri in lingua spagnola, Bambini e ragazzi (0-16), Filosofie orientali e terapie naturali, Saggistica e narrativa sul problema del rapporto nord sud del mondo, letterature dei paesi emergenti, sviluppo eco e bio-sostenibile, Poesia contemporanea, Psicologia, Fantascienza e fantasy, Corner su: cinema – graphic (strett art, illustrazione e graphic novel)-guide e libri di viaggio- sport – musica – cucina
Servizi:
scaffali dello scambia libro gratuito permanenti
DVD a cura di CGA che ha un catalogo con 25 mila referenze
angolo del commercio equo e solidale in rete con botteghe del commercio equo e solidale
prenotazione libri via mail, via telefono, via watsapp e via facebook
affitto pannellatura per mostre
affitto sala 60 posti di cui 40 a sedere
Eventi: mediamente 150 eventi all’ anno: uno – due, a volte anche tre la settimana.
La libreria offre un servizio di comunicazione articolato, ovvero ribaltamento evento ai giornali cartacei e on line cittadini + rilancio sui propri contatti FB e rilancio sul proprio mailing con newsletter settimanale + passaggi su vari blog e presenza materiale cartaceo in un paio di luoghi strategici della città
Le scaffalature interne e di vetrina della libreria sono tutte mobili, per cui la libreria può modularsi per accogliere da venti a 100 persone (come successo in alcune occasioni)
La libreria è dotata di una pannellatura in cartongesso di circa 40 metri attrezzata per esposizione mostre di qualsiasi tipo, con illuminazione specifica ad hoc, spesso legate agli eventi organizzati
Abbiamo lavorato, tra gli altri in partnership con Casa Teatro Ragazzi, Salone del Libro, TFF, MITO, varie circoscrizioni e ovviamente in primis con circoscrizione 3 in cui risiediamo
Da un anno e mezzo abbiamo concentrato l’ attività di Via Monginevro, in Via Vicoforte e in parallelo abbiamo strutturato CENTRALE SPAZIO LIBRI uno spazio nel foyer del Cinema Centrale nell’ isola pedonale di Via Carlo Alberto, in collaborazione con Slowcinema, proprietari del Centrale stesso e di un catena di altri cinema d’essai.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Lettori legati ai nostri settori di specializzazione e alle presentazioni di libri che facciamo.
Bambini e ragazzi che ci arrivano perché ci offriamo gratuitamente di andare a leggere libri scelti da noi, in ogni ordine e grado di scuole, dalle materne alle superiori e abbiamo ormai una bella esperienza alle spalle di questo tipo di attività.
Appassionati di saggistica sociale, appassionati di naturopatia, appassionati di noir, di poesia e di editoria locale
Lettori si nasce o si diventa?
Lettori si diventa, a partire da tanti possibili stimoli che però non sono metodi certi e infallibili. Lo stimolo può arrivare dalla famiglia, dalla scuola, dagli eventi culturali organizzati dalle librerie, come dai teatri o dalle associazioni.
Si diventa lettori quando ci si comincia a fare delle domande e si cercano delle risposte.
Si diventa lettori quando proviamo dei sentimenti che non riusciamo ad esprimere e allora cerchiamo le parole per dirli a noi stessi e agli altri
Si diventa lettori quando abbiamo voglia di scrivere, poesie, racconti, romanzi,canzoni, sceneggiature…e non troviamo le parole giuste per scrivere ciò che abbiamo in testa e nel cuore.
Essere librai nel 2019: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Non so cosa sia cambiato perché quando io sono arrivato a questo mestiere era un mestiere già in crisi di identità.
Io so che per avere un futuro dobbiamo invogliare alla lettura. E per farlo dobbiamo ascoltare innanzitutto i giovani e saperli interpretare. Perché è nell’ adolescenza che perdiamo i lettori. Finchè sono alle materne o alle elementari va tutto bene. E’ quando diventano soggetti autonomi che preferiscono spendere le loro risorse di tempo, di soldi, di attenzione, di curiosità, di relazioni, altrove: nella musica, nello sport, negli amori..Il libro in tutto ciò, per loro, diventa spesso un vecchio arnese inutile che viene lasciato a far polvere sul comodino o sotto il banco di scuola in attesa che l’ insegnante gli faccia fare la scheda libro…
Peraltro, non solo il futuro della lettura, ma il futuro del mondo dipende da quanto siamo capaci di ascoltare e interpretare i giovani… Se li conquistiamo..è fatta! Perché l’ entusiasmo e il coraggio che è in loro li trasforma in concentrati di energia fantastici: sto preparando una presentazione con una giovane autrice di 22 anni ed è un esempio fantastico di ciò che sto cercando di spiegare qui. La molla? Quando le ho detto: “pensa alla presentazione del tuo libro come a una festa, in cui ognuno dei tuoi amici porta un pezzo di sé in dono”. Ed è…partito il tornado!!! J J J
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Si, siamo presenti su Fb con una pagina che ci dà belle soddisfazioni, perché le dedichiamo anche il giusto tempo e le giuste attenzioni…
E’ uno strumento che non va mitizzato, è molto “virtuale” e quindi deve sempre camminare a fianco di una rete di relazioni umane che poi, i passaggi social, aiutano a consolidare. Un quarto delle iniziative che ci viene chiesto di ospitare in libreria arrivano da persone che ci hanno visto in rete e a cui piace il dinamismo e la gioia che esprimiamo e che cerchiamo di far arrivare…incrociati con una scelta di fondo, di eticità…
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Il caso di Harry Quebert o la Saga dei Cazalet, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Siamo una libreria molto concreta e quindi non ci poniamo domande di questo genere.
I “tormentoni” nascono dal passaparola, ma anche dalle mode.
Pensiamo alla saga dell’ amica geniale…
Prima il passaparola sul libro, poi magari esce il film, poi ne parla una persona di culto in tv o alla radio, poi magari c’è la presentazione al Salone del Libro, poi magari c’è il cantante o l’ artista che ne parla come di un libro “assolutamente da leggere”
Insomma…il mondo è bello perché è vario!
Non esiste IL LETTORE , ma I LETTORI.
O per rammentare le lezioni americane di Calvino: non esistono libri belli e libri brutti: ogni libro ha il suo potenziale lettore e il nostro compito è “semplicemente” farli incontrare
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Amica geniale lo è già, ma pensate ai gialli di Montalbano, ai gialli del commissario Ricciardi, pensate alle saghe per bambini di Mario Ramos, o alla saga de Il diario di una schiappa..
C’è tutta una fetta di lettori che ama la serialità, perché si è innamorata di un personaggio e si sente rassicurata dal ritrovarlo nel nuovo libro dell’ autore.
Tant’è che, per fare un esempio, secondo me, il Camilleri migliore è quello dei romanzi storici, come Il birraio di Preston, ma la gente vuole Montalbano..E la Cornwell, vende solo se c’è la sua anatomopatologa Scarpetta come protagonista…e altri mille esempi…
Come dire: c’è a chi piace la lettura perché serve a rassicurare, a toglierci le ansie..
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Come detto prima, i ragazzi vanno ascoltati e interpretati
Vanno letti i testi delle canzoni che ascoltano, rapper e non
Vanno lette le poesie che scrivono.
In un liceo di torino (di scienze umane e linguistico) un mesetto fa, sono andato con uno scrittore che ha alle spalle almeno 10 libri, a tenere un incontro di due ore sulla scrittura, durante le giornate di autogestione dell’ istituto, organizzate dagli studenti. C’erano almeno 20 ragazze (si, tutte ragazze, nessun ragazzo…) e almeno 5 hanno detto che scrivono.
Perché non partiamo da lì?
Pensate ancora a Wattpad, la piattaforma dove i ragazzi leggono e pubblicano testi scritti spesso da loro coetanei o quasi.
Insomma, la lettura può interessare se viene colta come un modo per darsi strumenti: di scrittura, di interpretazione, di consapevolezza, di comunicazione con nuove persone! Invece spesso le proposte di lettura che vengono fatte ai ragazzi sono molto scontate, molto incentrate sui classici o su saggistica di impegno che già esclude tutta una fetta di giovani lettori.
C’è un unico tema che unifica tutte le categorie di lettori: le nostre emozioni e i nostri sentimenti: e di questo dobbiamo leggere e parlare. Poi, da lì in avanti ognuno troverà la sua strada
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
La lettura digitale è una risorsa perché…è comunque lettura!
E perché nessun lettore resterà mai solo digitale..
E’ come la musica
La musica la scarico, magari anche abusivamente..ma quando esce la compilation del mio gruppo preferito, quella devo averla su cd, per potermela riascoltare ogni volta che voglio!!!
Consigliate un libro, secondo voi imperdibile, ai nostri lettori.
I RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO
E’ un libro che trovate in tante edizioni, perché risale a metà 800, ed è una libro fatto per viaggiare..
E io, da libraio, pur dietro un bancone, in tutti questi anni ho fatto tanti giri del mondo grazie ai libri, a chi me li ha fatti conoscere, a chi è venuto a parlarne con me, dopo averli letti.
Buon viaggio, quindi…e buona vita!
E RICORDATE:
· http://maps.google.com/maps?q=Vicoforte+14%2FD+torino&hl=en&sll=37.0625%2C-95.677068&sspn=39.729049%2C72.597656&z=13
BELGRAVIA E’ QUI: VIA VICOFORTE 14/d (angolo Via Frassineto)! Ultima traversa che collega corso peschiera a via frejus, prima di corso trapani! Mezzi: il 2, il 42, il 33, il 33 sbarrato, il 68, il 55, la metro fermata Piazza Rivoli
E la festa e’ qui!!!
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