IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Fabrizia Gioiosa della libreria Kiria di Potenza
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Lettori accaniti, lettori occasionali, non lettori in cerca del libro giusto da regalare… Più facile catalogare i libri che i nostri lettori!
Lettori si nasce o si diventa?
Essere librai nel 2019: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Le preferenze e i gusti dovrebbero rientrare in una raffinata sequenza di algoritmi per cui il ruolo del libraio sarebbe ormai sorpassato per il lettore. Il condizionale è ancora d’obbligo dal nostro punto di vista.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Social come mezzi per veicolare contenuti e diffondere temi, chiavi di lettura e connessioni inedite? Così sì, ci piacciono e li usiamo (Facebook, Instagram e WhatsApp). I social che ingabbiano i lettori annullando il piacere di vivere le librerie, interagire con i librai e lasciarsi ispirare da una copertina o da quel libro che fa capolino da uno scaffale? Così no, non ci piacciono.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Il caso di Harry Quebert o la Saga dei Cazalet, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Vero che il disinteresse alla lettura da parte dei giovanissimi è purtroppo dilagante. Difficile elaborare una strategia per creare un ponte con un mondo che pare così distante. Scrittori, librerie, case editrici, ma soprattutto professori d’italiano, storia, filosofia (anche matematica e scienze)… tutti possono provare a incuriosire i più giovani e avvicinarli alla lettura.
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