LE INTERVISTE DEL PASSAPAROLA DEI LIBRI – Libreria Le mille e una pagina

Laura Fedigatti e Alberta Maffi della Libreria Le mille e una pagina di Mortara

IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Laura Fedigatti e Alberta Maffi della Libreria Le mille e una pagina Mortara (PV)

Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?

Le mille e una pagina Libreria Mortara PVBuongiorno, noi siamo Laura Fedigatti e Alberta Maffi della Libreria Le mille e una pagina di Mortara, in provincia di Pavia (ma in realtà, il nostro territorio è tra Novara e Milano, dal momento che la Lomellina è storicamente, insieme al novarese, territorio di Milano, mi piace specificarlo). Abbiamo aperto il 12 settembre 2008 e siamo  una libreria indipendente di varia. Abbiamo puntato da subito sugli eventi in libreria, in modo da rendere il nostro negozio non solo un punto di commercio di libri ma anche un luogo dove fare cultura.

 

Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?

I nostri lettori sono di tipologie diverse, che leggono un po’ di tutto. Ciò che accomuna principalmente i nostri lettori è la necessità di avere un luogo dove poter scegliere un libro “dal vivo”, guardando tra gli scaffali, sfogliando per capire se è quello giusto. e poi la presenza del libraio che consiglia è un altro fattore che fa la differenza.

 

 

Lettori si nasce o si diventa?

Credo che entrambe le risposte possano essere giuste. Ci sono lettori che ci dicono di aver scoperto il piacere della lettura da soli, senza che nessuno li abbia mai spinti, in questo caso credo che sia una necessità innata. Ma penso che nella maggior parte dei casi si diventa lettori. E questo lo si deve a qualcuno (un genitore o un insegnante o un amico) che spinge a leggere; e poi è l’incontro con il libro giusto che porta a compimento questa trasformazione da non lettore a lettore.

 

Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?

Le mille e una pagina LibreriaQuesta emergenza ci ha fatto scoprire come i social siano una parte molto importante anche nel mestiere del libraio. Li si usava già come mezzo per pubblicizzare gli eventi, soprattutto, ma ora hanno dimostrato di essere fondamentali per restare in contatto con i clienti, ricevere ordini, organizzare presentazioni con l’autore non in libreria ma con dirette sui social. Per quanto ci riguarda è questo l’aspetto di maggior cambiamento.

Per i lettori penso valga la stessa cosa. Con i mezzi tecnologici si è visto che le librerie ci sono anche in un altro modo. Non solo: sono convinta che anche quei lettori che prima si affidavano solo alle librerie online (Amazon, prima fra tutte) ora si possano rendere conto che noi librai indipendenti, ma anche i librai di catena ovviamente, possiamo dare lo stesso servizio dell’acquisto online. Con un valore aggiunto in più: dietro un ordine, c’è sempre una persona fisica con cui dialogare, per chiedere un consiglio o qualunque altra cosa.

 

 

 

Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?

Libreria Le mille e una paginaAlla prima parte della domanda credo di aver risposto prima. Noi siamo sempre state attive sui social soprattutto per diffondere le presentazioni con gli autori (noi ne abbiamo sempre fatte molte, almeno 2 o 3 al mese), ma anche per qualche consiglio. Dall’inizio dell’emergenza siamo molto più attive, con video consigli, presentazioni in diretta; anche in collaborazione con altre realtà presenti sui social, come le comunità di lettori quali Book Advisor o pagine culturali come Rete Cultura Vigevano.

E devo dire che questo ha portato molta visibilità alla libreria, tanto che queste attività rimarranno nel futuro. Ormai non se ne può fare  a meno.

 

Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come la Saga dei Cazalet o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?

Libreria Le mille e una paginaNon c’è un libro il cui successo ci abbia stupite in maniera particolare. I motivi credo siano da cercare nel modo in cui un romanzo venga presentato dalla casa editrice, il passaparola può fare il resto ma solo se il libro è veramente bello, per lo stile o la storia. In questo caso il successo non è solo “stagionale”, come è capitato per alcuni libri (mi viene in mente la saga delle Cinquanta sfumature di rosso, ha avuto un successo mondiale pazzesco che si è andato ad estinguersi dopo non molto tempo), ma resiste al tempo che passa.

 

Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?

In questo momento, in cui molte novità sono state posticipate per l’emergenza e quindi non sia ha un quadro ben preciso di cosa uscirà prossimamente, è difficile dire quale libro potrà diventare il caso letterario dei prossimi mesi. Al momento non saprei proprio.

 

 

In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?

le mille e una pagina Mortara PVSiamo d’accordo, non è facile portare ragazzi in libreria. Noi abbiamo clienti molto giovani, ma non sono la maggioranza. Credo che sia importante stimolarli con le scelte giuste, un concetto molto banale e ovvio, ma a volte non è così. Come quando si propongono certi classici come letture scolastiche. I classici sono fondamentali, lo credo davvero, tanto è vero che li consigliamo anche noi (per le ragazzine, ad esempio, i romanzi di Jane Austen sono sempre al primo posto come consiglio di lettura), ma a volte sarebbe meglio anche dare letture più contemporanee, che i ragazzi sentano vicine a loro. Abbiamo visto che, in questo modo, anche i più giovani si appassionano alla lettura. Il libro giusto può fare miracoli.

Anche gli incontri con l’autore a scuola, noi li abbiamo organizzati, sono molto importanti, questo è un aspetto che le case editrice dovrebbero intensificare rendendo più facile l’organizzazione di questi eventi. Nei prossimi mesi, certo, l’incontro a scuola non sarà possibile farlo, ma si possono trovare delle alternative valide.

Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate  una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?

Una minaccia no, perché libro cartaceo e ebook sono due cose diverse ma che possono coesistere tranquillamente. A volte capita che si compri il libro elettronico per questioni di spazio, perché non si è sicuri che piaccia, o per altri motivi. Una volta letto, si decide di acquistare quello cartaceo, perché è piaciuto particolarmente ed è bello averlo, come dico io, “in cara e inchiostro”.

 

 

Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.

Visto che l’ho nominata prima, allora un romanzo di Jane Austen, una scrittrice classica ma immortale perché è sempre attuale, amatissima più che mai nonostante i suoi due secoli di età; e come titolo direi il suo più famoso, “Orgoglio e pregiudizio”.

Poi “La sovrana lettrice” di Alan Bennett, un genio della letteratura. Questo romanzo in particolare è un omaggio alla lettura e ai libri, è divertente, con quel suo “humor” britannico un po’ nero, e penso che, visto il periodo in cui molti fanno fatica a leggere, potrebbe essere una lettura ottimale. In ogni caso, è una lettura brillante adatta a qualsiasi momento.

E infine un autore anche lui inglese (io adoro gli scrittori inglesi) che per me è uno dei più grandi scrittori contemporanei in assoluto, Ian McEwan; uno qualunque dei suoi romanzi andrebbe bene, ma, visto che a settembre è uscito un nuovo romanzo, allora consiglio questo, “Macchine come me”.

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

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