IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Carmen Legnante della libreria Libri al Sette Carugo CO
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Libri al sette nasce nel 2014 con l’intenzione di realizzare un sogno (lavorare tra i libri) e di creare un luogo di incontro, scambio e crescita per tutti gli appassionati lettori e non.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Sono lettori curiosi, che si affidano al consiglio del libraio e che cercano “qualcosa di diverso”
Lettori si nasce o si diventa?
Si diventa. Con la pratica, con l’abitudine, con l’esempio.
Essere librai nel 2019: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Il libraio, secondo me, è chiamato a rispondere a curiosità diverse. I lettori hanno voglia di libri un po’ diversi da solito, hanno voglia di leggere belle storie. Non si accontentano.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
I social hanno un impatto enorme. Cerco di essere social perché spesso i lettori arrivano qui da me dopo avermi “vista” su Facebook o Instagram. Quindi il lavoro social del libraio è importantissimo. E anche del lettore. Io da lettrice cerco spunti e consigli anche sui social.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Il caso di Harry Quebert o la Saga dei Cazalet, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Come dicevamo prima, i libri corrono spesso sui social e secondo me questo passaparola è importante per i lettori. Molte volte si arriva a conoscere dell’esistenza di un libro proprio sui social. Poi l’immediatezza della “recensione” fa in modo che il lettore si incuriosisca e decida di leggere il libro.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Spero che diventi un tormentone un libro di una casa editrice indipendente.
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Secondo la mia esperienza si legge fino ai 10 anni circa, poi c’è una sorta di buco nero destinato, spesso, a colmarsi con l’arrivo ai 16/17 anni.
È difficile immaginare un’unica strategia. Io cerco di consigliare libri accattivanti, divertenti, che possano far immedesimare i giovani lettori, che raccontino le loro esperienze.
I classici, i libri un po’ più difficili lasciamoli ad un’età più adulta.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Né l’una né l’altra cosa. I lettori forti continueranno a leggere i libri cartacei. I lettori digitali saranno magari futuri lettori cartacei.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori.
Un Pappagallo volò sull’Ijssel – Kader abdolah – Iperborea
La quarta parete- Sorj Chalandon Keller editore
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