IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Angelo Monte della Libreria Locarnese (Locarno – Svizzera)
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
La nostra è una Libreria storica di Locarno fondata nel 1893 dai soci Alberto Pedrazzini e Alessandro Romerio: quest’ultimo poi, insieme alla moglie Rita, nel 1895 rilevava in proprio il commercio.
La Cartolibreria Romerio passerà al figlio Piero Romerio nel 1928 e poi al nipote Sandro nel 1958.
Nel 1983 il commercio viene ceduto a terzi per riaprire nel 2002 con il nome di fondazione Libreria Locarnese. Attualmente nella Libreria lavorano Nicola Romerio con la sorella Lorenza e i collaboratori Angelo, Julia, Marco, Laila, Madeleine, Nicla.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Le persone che frequentano la Libreria Locarnese, sono di tutti i ceti, età e interessi. Uno zoccolo di clienti abituali difficilmente accerchiabili, clienti stagionali, turisti o di passaggio. Abbiamo un forte reparto dedicato ai libri in lingua, tedesco, inglese, francese.
Lettori si nasce o si diventa?
Lettori si diventa se si viene educati a diventarlo, dipende molto dagli esempi che si ricevono in famiglia e nella scuola. La presenza di libri in ogni casa è fondamentale, così come abituare i bambini fin dai primi mesi di vita al piacere dell’ascolto di un libro probabilmente farà di loro futuri lettori. Anche un buon insegnante può aiutare a crearne di nuovi, a questo proposito consiglio la lettura di un bellissimo libro di Daniel Pennac ” Come un romanzo” edito da Feltrinelli
Essere librai nel 2019: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Il nostro bel mestiere, considerato da molti in via di estinzione, è fondamentale oggi più che mai. Per essere librai, oggi come ieri, servono anni di esperienza, grande passione e un continuo lavoro di setaccio per selezionare e scegliere tra l’altissima mole di libri pubblicati ogni anno così da formare il proprio personale e ideale assortimento. I lettori per fortuna resistono e sono sempre tanti, soprattutto donne, giovani e bambini.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Si, si può essere social e continuare ad essere lettori anche se i social prendono sempre più tempo alle persone e per leggere il tempo è necessario, ma con il giusto equilibrio si possono fare entrambe le cose. La nostra libreria ha solo la pagina facebook dove pubblichiamo post ovviamente inerenti ai libri e alla lettura e dove pubblicizziamo gli eventi letterari del Ticino e le presentazioni in libreria.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Il caso di Harry Quebert o la Saga dei Cazalet, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Uno dei grandi successi degli ultimi anni è la serie dell’Amica Geniale di Elena Ferrante edita da E/O, mi stupisce il fatto che le vendite e l’interesse sui 4 libri continuino costantemente ogni anno, mese dopo mese senza dare segnali di rallentamenti. La qualità della scrittura è uno dei fattori principali ma ha aiutato di sicuro anche il mistero della vera identità della scrittrice così come anche la riuscita serie tv tratta dai libri.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Difficile risposta, piu’ che un tormentone mi auguro che uno dei prossimi successi in libreria sia il nuovo libro di Marco Missiroli edito da Einaudi, “Fedeltà”
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
I giovanissimi, e non solo loro, sono bersaglio dei nuovi mezzi informatici, applicazioni sempre più sofisticate e più allettanti sono proposte a fini commerciali. Tutti lo sappiamo, ma pochi hanno reagito e ci vorrà del tempo per contrastare il fenomeno a nostro avviso sottovalutato. Chi si occupa dei giovani lettori deve continuare nella sua opera con coraggio, non esistono particolari ricette, proponendo tutto quanto si è sempre fatto in passato insistendo sulla dimensione umana e di condivisione della lettura. Un abbassamento culturale, anche tra gli adulti, deve comunque spaventar! e più della scomparsa del libro.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
La lettura digitale minaccia l’editoria, ma sembrerebbe lasci un isola di vita al libro permettendo la sopravvivenza di molte realtà del libro stampato. Come piccola libreria indipendente ci rendiamo conto di essere diventati un alternativa all’e-commerce ma che possiamo comunque, pur con fatica, pensare a un futuro anche per la posizione strategica a sulla Piazza Grande di Locarno.
Consigliate un libro, secondo voi imperdibile, ai nostri lettori.
“La trilogia della pianura“ di Kent Haruf, tre libri straordinari.
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