IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Marilia Di Giovanni della libreria Mascali Siracusa
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Sette anni fa ho accettato l’invito di mio zio a prendere il testimone e portare avanti la storia della prima libreria apertasi a Siracusa, la Casa del Libro Rosario Mascali. Siamo così alla terza generazione, poiché Rosario era il mio nonno materno che insieme a Tina, la moglie toscana, nonna solare e generosa, ha diffuso la passione della lettura in questa città. La Libreria venne aperta nel 1930 dai fratelli Matteo, di Catania, come sede delle pubblicazioni di Stato. Venne subito affidata a Rosario che nel 1942 rilevò l’attività e la lanciò nel dopoguerra come spazio di incontro tra intellettuali (Sciascia, Vittorini, Brancati e tanti altri frequentavano queste stanze) e le giovani generazioni di lettori, che la scuola italiana andava formando.
In questi 90 anni e tre generazioni questa libreria è cambiata molto ma ha mantenuta salda la tradizione di volano culturale, punto di riferimento imprescindibile per il territorio siracusano e siciliano, luogo in cui si leggono e si narrano storie e ci si incontra per ascoltarne e parlare di libri.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
La libreria è un corpo in continua trasformazione: i nostri scaffali e i nostri spazi si sono modificati e continuano a farlo per seguire i gusti e i flussi dei nostri lettori e per orientarli.
Negli ultimi anni, oltre ai rinati circoli di lettura (due in italiano per adulti, uno in francese, uno in inglese per i nuovi abitanti di Ortigia di origini straniere), il corso di scrittura creativa e le presentazioni di nuove uscite editoriali, oltre agli affezionati studenti dell’accademia di teatro INDA (che da noi riescono a trovare alcune chicche ormai fuori catalogo), abbiamo aperto un settore di fumetti, manga, Marvel e tanto altro che va crescendo ed a cui si è legato un piccolo gruppo di giovanissimi lettori, e soprattutto abbiamo fidelizzato, grazie all’online nuovi clienti residenti un po’ ovunque in Italia, che ci sostengono insieme ai fedelissimi amici locali. In particolare abbiamo occupato recentemente uno spazio crescente, anche su internet, per il settore degli introvabili, fuori catalogo, dei testi di spiritualità ed esoterica e per i testi di studio sulla Sicilia e sul territorio locale (archeologico, artistico, architettonico, storico, folklorico e naturalistico)
Lettori si nasce o si diventa?
Si diventa, direi, e la passione per la lettura si semina pian piano, fin da giovanissimi, per consentirle di crescere sempre più grande e rigogliosa. Ma va accompagnata con cura.
Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Il lavoro del libraio non è cambiato. Il libraio è un giardiniere dell’anima che, con sensibilità e rispetto, getta dei semi – in questo caso parole – nella mente e nel cuore di un’altra persona e la guida, finché è richiesto, alla scoperta di nuovi orizzonti,… in fondo il libraio conduce il lettore ad esplorare se stesso. Leggere vuol dire trovare nelle parole e nelle storie di altri strumenti per conoscere e navigare nelle acque più inconsuete dell’umano. È come viaggiare in un paese sconosciuto: puoi scegliere quanto profondo vuoi che sia il tuo incontro. Alcuni libri però ti cambiano la vita, questo è certo. Altri ti possono offrire punti di vista insoliti per capire il mondo intorno a te e uno sguardo critico e nuovo verso ciò che accade in te o nella società in cui vivi.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
I social media sono diventati parte integrante del lavoro in libreria, amplificano la visibilità delle nostre iniziative e le sostengono, possono consentirci di navigare nella volatilità di questa epoca storica. Ma possono anche rubare tempo alla vita reale. Nel nostro caso non succede perché noi si parte da una realtà che nel tempo ha costruito una rete di amici, seguaci e clienti molto radicata. La libreria ha una identità molto chiara e forte nella storia del territorio locale e oggi, che il centro storico dove risiede da sempre è diventato una isola turistica con una forte migrazione di cittadini di alto livello culturale provenienti da tutto il mondo, questo ha reso la libreria ancora più forte. I social ci tengono agganciati anche a tutti questi amici sparsi per il pianeta che in periodi differenti dell’anno risiedono tra di noi.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Cambiare l’acqua ai fiori o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Eviterei qualunque accostamento tra la scarsa qualità artistica e il successo commerciale dei volumi citati perché è molto facile se non addirittura post-adolescenziale sostenere che se un libro ha successo automaticamente sarà un brutto libro. L’esperienza ci insegna che non funziona sempre così, la realtà è ben diversa. Basti pensare a Stephen King, uno degli autori più venduti al mondo da decenni, ma anche uno dei più grandi. Circa le sorprese e lo stupore, però, citerò una deliziosa antologia di racconti horror siciliani, uscita per Algra, un piccolo editore siciliano, intitolata L’isola delle tenebre e curata da Luca Raimondi e Giuseppe Maresca, che sta ottenendo un enorme successo da noi in libreria e che spero possa replicare in tutta Italia questo inaspettato, ma meritatissimo successo.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Se lo sapessi farei l’editore. Ma nemmeno gli editori probabilmente lo sanno. Scommettono su un titolo e incrociano le dita. E a volte ci prendono.
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Negli ultimi mesi noi abbiamo registrato un dato in controtendenza, grazie all’intuizione di Angelo, che anima con me la libreria, ovvero allargare il settore fumetti ai manga. La strategia è identica per tutti i lettori: si ascolta e si accolgono i gusti e gli orientamenti del lettore, quindi pian piano si orienta, quando ce lo chiedono, se ce lo chiedono. C’è pure chi ha le idee molto chiare e vuole soltanto una cosa. Ma è vero che il ruolo del libraio oggi, in questo momento in cui la produzione letteraria è sterminata, è come una bussola: indica la strada o le molteplici strade, fa intravedere orizzonti e percorsi inesplorati; e poi è il lettore a decidere se fidarsi o meno.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Sono due cose che scorrono parallelamente, anche se a volte possono scontrarsi. Sarebbe fantastico, ma ahimè penso irrealizzabile tecnicamente, se si potessero vendere gli e-book anche nelle librerie o quanto meno nei siti internet delle librerie.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.
Ne indico quattro, ma è una scelta assolutamente arbitraria…
La tavola del paradiso di Donald Ray Pollock, perché se non avete ancora letto questo scrittore vi state perdendo qualcosa. Una storia di amore e di tenebra di Amos Oz, che ci ricorda che rifondare il mondo significa innanzitutto sognarlo con una veste nuova..
Stupidistan di Stefano Amato perché fotografa la realtà in maniera impietosa e ci fa ridere di gusto mentre ci porta per mano sul ciglio del baratro.
Le isole di Norman di Veronica Galletta perché c’è Siracusa, dentro, c’è la storia familiare e quella collettiva, c’è la letteratura in quelle pagine.
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