IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Vittorio Campana della Libreria Palazzo Roberti Bassano del Grappa
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Libreria Palazzo Roberti è una libreria indipendente, lo sottolineiamo con l’orgoglio e allo stesso tempo con la consapevolezza delle difficoltà superate in questi ventun anni di vita, infatti l’inaugurazione è avvenuta il 28 marzo 1998.
Situata nel centro storico di una splendida cittadina del profondo Nordest, Bassano del Grappa, la Libreria è collocata all’interno di un palazzo nobiliare del ‘700, valorizzata e impreziosita da un ammiratissimo giardino interno e da un autentico gioiello, il Piano nobile, un salone affrescato che accoglie gli autori nostri ospiti, offrendo un’indimenticabile cornice al pubblico presente agli incontri.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Premesso che la nostra Libreria è volutamente generalista, i nostri lettori sono tra i più vari, si va dalle scolaresche in visita fin dalla più tenera età ai maturi appassionati di storia locale, dai turisti stranieri alla ricerca di una mappa delle piste ciclabili agli affezionati lettori che quotidianamente verificano l’arrivo di novità editoriali, dai cultori di libri di montagna ai curiosi che per la prima volta aprono un testo di medicina alternativa.
Lettori si nasce o si diventa?
Bella domanda!
A giudicare dai nostri clienti soprattutto Lettori si nasce, visto che spesso accogliamo intere famiglie i cui componenti si sparpagliano per la Libreria, ognuno alla ricerca del reparto o dell’autore di proprio interesse, ed è particolarmente commovente per noi ritrovare i bambini di vent’anni fa che ora portano i propri figli a scoprire il piacere delle illustrazione fantastiche e delle storie imperdibili.
Però a volte si può diventare Lettori; è più raro e più faticoso, però per noi è molto gratificante quando un cliente ci chiede un consiglio per (ri)cominciare a leggere e poi torna felice a chiederci un altro titolo simile, o un autore delle stesso tipo!
Essere librai nel 2019: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Il nostro mestiere è diventato una sfida quotidiana e un percorso spesso accidentato ma anche stimolante, fatto di attenzione ai piccoli dettagli e di presenza costante, con un aggiornamento imprescindibile sull’attualità, sui mass media e sulle nuove tecnologie, ma senza dimenticare i classici e la nostra storia; essere librai nel 2019 vuol dire creare uno scambio proficuo e fondamentale con i lettori, sia quando sono loro stessi a consigliarci sia quando la loro presenza e il sostegno diventano il vero carburante del nostro motore.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
La nostra libreria utilizza i social in modo costante. Usiamo principalmente Facebook, Instagram e, in misura minore, Twitter. Certamente seguire i nostri profili, aggiornandoli con eventi e notizie, è un’attività che implica l’investimento di molto tempo, ma siamo fermamente convinti che oggigiorno sia necessario essere presenti e informare puntualmente i lettori e i nostri clienti in merito soprattutto alle attività della libreria e ai numerosi eventi che organizziamo. Anche le notizie sui libri, come per esempio le nostre “Letture Appassionate” o i nostri consigliati, vengono veicolate attraverso i social. Riteniamo che più che la mera informazione sull’uscita di un dato volume, facilmente reperibile in molte altre pagine che si occupano di libri e lettura, sia proprio il consiglio dei librai a poter stimolare la curiosità dei lettori che ci seguono e determinare, in una certa misura, la loro volontà di leggere il libro.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Il caso di Harry Quebert o la Saga dei Cazalet, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Una delle autrici il cui successo ci ha maggiormente stupiti è Lucinda Riley. In particolare la saga delle “Sette Sorelle” ha superato di gran lunga le migliori previsioni della casa editrice stessa, tuttora anche i primi titoli, che sono usciti ormai da diversi anni, sono tra i più venduti. Questo fenomeno pensiamo sia legato a più elementi: al passaparola soprattutto fra lettrici, a una campagna pubblicitaria efficace, a copertine accattivanti, ecc.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Sprovvisti di una sfera di cristallo che permetta di fare previsioni attendibili, proviamo a immaginare che “After” e “A un metro da te” saranno rilanciati dai film usciti da poco nella sale cinematografiche
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Magari avessimo una strategia efficace!
Per quanto il nostro reparto dedicato ai giovani lettori sia particolarmente frequentato, anche se quasi esclusivamente da ragazze, il capire perché un titolo o un autore abbia più successo rispetto ad altri resta spesso un mistero.
Al netto di influencer, blogger e youtuber vari, ci sembra che comunque la qualità e la correttezza vengano premiati, quindi provare a proporre autori ed editori che affrontino temi e scritture importanti (ce ne sono per fortuna ancora molti) non sempre è un errore, anzi spesso vengono apprezzati, purchè non vengano camuffati o peggio nascosti sotto etichette di altro tipo
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Per ora rispetto alla lettura digitale viaggiamo su binari paralleli ma mai in contatto, è un elemento che probabilmente in futuro dovremo affrontare, ma con cui non abbiamo avuto rapporti se non sporadici e limitati nel tempo. Attualmente l’impressione da librai è che sia più una minaccia che una risorsa, chissà che il futuro invece non ci prospetti qualche piacevole scoperta
Consigliate un libro, secondo voi imperdibile, ai nostri lettori.
“Patria” di Fernando Aramburu
Vi riporto la recensione di una delle titolari:
un romanzo duro, politico ma bellissimo attraverso il quale si entra nelle vite dei componenti di due famiglie, ciascuno con le proprie ragioni e i propri sbagli. Un romanzo duro dove però di veramente cattivo non c’è nessuno. È un libro che dovete leggere. Arrivati al capitolo 122, se a tratti ne aveste dubitato, mi darete ragione e, come me, sarete grati a Fernando Aramburu per averlo scritto. Lorenza Manfrotto
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