IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Ilaria Guidelli della Libreria Puntifermi Firenze
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Abbiamo appena compiuto dieci anni; un bel traguardo, dato il settore, e il fatto che la libreria sia nata ex novo, laddove non se ne trovava una in precedenza. Siamo quattro colleghe, tutte donne, tutte impegnate anche in altre attività familiari e professionali, appassionate di libri e del nostro lavoro.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Essendo una tipica libreria di quartiere, con una scelta generalista, la frequentazione è molto varia. Ci sono molti bambini e famiglie, per via della presenza di giocattoli educativi ad integrazione del settore infanzia, ma fondamentalmente il nostro settore trainante è la narrativa.
Lettori si nasce o si diventa?
Entrambe le cose, l’importante è scoprire, o riscoprire, a qualsiasi età, che leggere è libertà.
Essere librai nel 2019: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Purtroppo la fascia dei lettori si assottiglia drammaticamente di anno in anno, in compenso lo scambio tra chi legge e chi vende libri resta fondamentale, anche in tempi di vendita on line, per il passaggio di informazioni e passioni che riguarda il libro.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Non siamo poi così ‘social’, non per avversione al digitale rispetto alla carta, ma anche perché essere presenti in questo tipo di comunicazione richiede un tempo che spesso non abbiamo. Ma certo la comunicazione tra lettori, anche per via social, è uno strumento prezioso per il confronto e la diffusione dei buoni libri.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Il caso di Harry Quebert o la Saga dei Cazalet, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Personalmente adoro le saghe che hai appena citato e, a parte harry Quebert, che non ho particolarmente amato, in questi casi credo che il successo sia più che meritato. Ma ho scoperto subito, essendo appunto noi quattro colleghe dai gusti molto diversi, che il piacere della lettura passa da scelte completamente diverse da lettore a lettore, e non c’è una regola. Come criterio generale, secondo me, non esistono libri ‘buoni’ che meritano, e altri da biasimare. Anche se si pubblica troppo, e cose spesso bruttine.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Se lo sapessi, i nostri affari avrebbero una sacrosanta impennata!
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Rifletto spesso sul fatto che i social in qualche modo possano favorire il rilancio della parola scritta e letta. La lettura tradizionale però è un processo intimo, di contatto con sé stessi. Come dice Franzen, insegna a stare soli. Quindi si tratta di fermarsi un attimo e aprire questo scrigno magico. Anche qui, non saprei indicare una linea, ma certo, prima ancora dell’editoria, la scuola, ad esempio potrebbe tentare di spalancare questa finestra, magari evitando di riproporre titoli desueti o troppo difficili che finiscono per creare nei ragazzi la letale associazione “lettura=compito a casa”.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
generalmente i veri lettori leggono di tutto, come anche acquistano, dappertutto. Non si può e non si deve essere ‘gelosi’ delle modalità in cui ciascuno scegli di leggere. L’importante è che lo faccia.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori.
La vita davanti a sé di Romain Gary
La tregua di Mario Benedetti
La figlia di Clara Usòn
Be the first to comment