IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Sara Ferraioli di MDS Editore
Presentatevi ai nostri lettori. Come nasce la vostra casa editrice, come si è sviluppata e quali sono gli eventuali piani per il futuro?
MdS Editore esisteva già da qualche anno, anche se non con questa sigla editoriale, e con un catalogo assai diverso; quando eravamo ancora studenti universitari io e i miei soci decidemmo di rilevarla investendo il poco di cui disponevamo in un progetto editoriale. MdS pubblica titoli dal forte contenuto sociale e lo fa in modo etico, ci assumiamo il rischio d’impresa e pubblichiamo solo testi che ci convincono, i testi su cui puntare per qualità e interesse. Negli anni il gruppo è cresciuto e abbiamo deciso di affidare le diverse collane a nuovi direttori come Silvia Belli che segue la collana Storie e Fabrizio Bartelloni che invece dirige la collana Cattive Strade.
Nonostante il nostro sia un distributore nazionale che fornisce il prodotto alle principali librerie di catena, e sia presente sui gestionali in uso anche nelle librerie indipendenti, noi viviamo molto sul passaparola, partecipiamo alle fiere di settore e organizziamo direttamente presentazioni, eventi e incontri di ogni tipo; è chiaro quindi che in questa drammatica situazione, l’incertezza sulla durata della quarantena, sommata alla crisi che già investiva il settore, rende molto complicato fare una programmazione per i prossimi mesi.
Abbiamo cercato di mantenere i contatti con i nostri lettori attraverso presentazioni registrate direttamente dagli autori dal loro salotto di casa e dirette Facebook, e stiamo studiando nuove attività di promozione “senza contatto”. A marzo siamo usciti con due novità, “Se ti scordo non vale”, di Tiziana Morrone nella collana per ragazzi “I cuccioli”, e “Cronache della val di Cecina” di Vittorio Cotronei. A fine marzo, (ma stiamo pensando a un rinvio), scadrà il termine di presentazione delle opere per il concorso per opera teatrale intitolato a Silvano Ambrogi che, pur essendo di Roma a trovò a Vecchiano una sua dimensione esistenziale. Il progetto che abbiamo curato insieme all’associazione la voce del Serchio premierà il miglior testo di drammaturgia brillante. Nei prossimi mesi uscirà il terzo volume della trilogia scritta da Francesca Petrucci per la collana “Lumina le serie”, e la nuova raccolta “Racconti di bolina – storie di vita controvento” di Fabrizio Bartelloni un mix di racconti inediti e racconti già pubblicati; un bel libro che consiglio particolarmente agli studenti della scuola secondaria. È in fase di editing avanzato la raccolta di racconti “Indigeni e Piovuti” storie minime di persone, in apparenza poco note, ma che hanno influenzato fortemente il territorio che li ha accolti. Per finire, e per il momento, il nuovo titolo di Marco Ursano che con il suo “Anni collaterali” rivisita gli anni universitari al tempo della “Pantera” per cercare le radici del presente.
A che tipo di lettori si rivolge?
Le collane attraverso le quali è strutturata la politica editoriale, partono dal settore ragazzi, che sono la base per costruire i lettori del futuro. Per i forti lettori abbiamo la collana di racconti e sperimentazione “Sfridi”, la narrativa poi nella collana Lumina con autori come Ermanno Bencivenga e Giorgio Manganelli, ma anche con titoli di piacevole lettura, tutti sorretti da un ottimo livello letterario.
Abbiamo volutamente scelto di trattare temi attuali con un linguaggio fresco e non da addetti ai lavori perché è importante conquistare il pubblico dei non lettori. Detto questo abbiamo in catalogo un libro di Angelo Airò Farulla, “La finestra”, forse quasi premonitore della realtà che stiamo vivendo. Un mese della vita dell’autore raccontato dalle descrizioni dalla finestra di casa, che affaccia sulla baia di Portoferraio all’isola d’Elba.
Qual è il titolo, l’autore oppure il progetto editoriale a cui siete più affezionati?
In verità siamo affezionati ad ogni “figlio” e ogni opera è stata voluta e editata con estrema cura, direi che “Mia Story” di Francesca Petrucci è il primo libro a cui penso, un libro per ragazzi sul prendersi degli gli animali e capire il mondo senziente non umano che ci sta vicino. Un libro di qualità che nel tempo ha raggiunto dei numeri di vendita per noi importanti.
Un altro testo per noi storico è il romanzo collettivo Sulle spallette alle nove, anche questo un successo editoriale che continua ad essere ordinato costantemente.
I romanzi della giornalista di Repubblica Sara Ficocelli hanno ricevuto molti premi importanti così come lo scorso anno Passato Remoto di Vittorio Cotronei è stato segnalato al Premio Strega. Per un editore piccolo come noi questi attestati di riconoscimento sono una vera e propria ricarica. Il progetto al quale tengo di più è quello svolto all’interno del carcere Don Bosco di Pisa, un corso di scrittura che è durato tre anni e che ha prodotto due raccolte di racconti e un romanzo scritto dai detenuti. Un progetto che abbiamo illustrato all’allora ministro On Orlando in un incontro molto intenso con i detenuti alla Camera dei deputati. Una cosa che vogli sottolineare è proprio il fatto che i libri di MdS restano in catalogo nel lungo tempo e hanno sempre qualcosa da dire.
In Italia si legge poco, così dicono le statistiche. Secondo voi è vero e perché e cosa si poterebbe fare per invertire la tendenza?
In Italia si legge poco in cifra assoluta. La massa critica di chi legge e compra libri è andata via via sgretolandosi. Non solo questo: è cambiato anche il modo di acquistare, la distribuzione online sta erodendo quote di mercato alle librerie nelle quali la vendita assistita era un supporto importante per i lettori, la libreria con qualità degli suoi assortimenti le librerie creavano nuovi lettori e produce la vendita. Al contrario la grande distribuzione esegue la vendita per via inerziale di chi è già consumatore piuttosto che creare nuovi lettori. D’altro canto, librerie con problemi finanziari non hanno la forza per mantenere un buon assortimento. È un problema complesso per affrontare il quale non sarà sufficiente la nuova legge che limita lo sconto al 5%, occorre investire per creare una cultura della lettura. I genitori devono capire che leggere fin dai primi anni di vita, aiuta i figli a maturare un ascolto consapevole e a stimolare i viaggi con la fantasia. E’ un lavoro faticoso che deve continuare negli anni successivi attraverso la famiglia e la scuola; chi è un lettore in giovane età lo rimane in età adulta, si può allontanare in alcuni periodi della vita, può cambiare interessi ma rimane un lettore e la passione nel tempo tornerà.
Ma anche le famiglie, le scuole e le biblioteche devono essere sostenute. Occorre ricreare un percorso virtuoso che vinca le nuove sfide. Quindi la mia risposta è coltivare la cultura, ma gli editori e le librerie da soli non possono farcela.
Qual è il vostro rapporto con i social, con quale strategia li usate e se ne traete dei vantaggi?
I Social sono dei mezzi di divulgazione delle informazioni formidabili, attraverso di loro teniamo aggiornati i lettori sulle nostre iniziative, sulle novità, e ci permettono di tenere vivi i rapporti e il confronto. E’ bello vedere come i nostri amici virtuali ci seguono con interesse ed è bello vedere come spesso le amicizie diventano reali e vere, attraverso la partecipazione agli eventi che spesso organizziamo “aggiungi un libro a tavola” nel giardino della casa editrice, “il thè delle cinque”, e il “book at home”, le presentazioni nei salotti di chi invita, sono dei format che abbiamo creato per comunicare il nostro progetto editoriale.
Siamo tutti giovani, siamo cresciuti con Facebook e Instagram, raccontare la vita di MdS Editore attraverso immagini delle nostre attività, ci viene naturale. Direi che i Social sono i nostri collaboratori più efficaci.
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