IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Fabio Pedrazzi della Pedrazzi Editore
– Presentatevi ai nostri lettori. Come nasce la vostra casa editrice, come si è sviluppata e quali sono gli eventuali piani per il futuro?
La Pedrazzi Editore nasce nel 2008, a Milano, per realizzare due progetti particolari:
- KRITIKA, una rivista di critica pittorica a cura di Emanuele Beluffi e Beli Karanovic.
- ALEXY PROJECT, un esperimento sociologico che comprendeva una trilogia di libri
Per motivi economici venne messa a riposo nel 2011.
Alla fine del 2018, insieme a Caludia Filippini, rispolveriamo il marchio della Casa Editrice con un nuovo progetto:
- Pubblicare senza far spendere un centesimo all’Autore.
Decidiamo di iniziare pubblicando alcuni nostri testi (siamo autori anche noi), nei mesi di gennaio e febbraio del 2019, tramite Facebook e qualche amico, ci arrivano 5 o 6 testi. Valutiamo e pubblichiamo. La cosa piace. Facciamo un post sponsorizzato da 20€ sempre su Facebook e la cosa ci esplode tra le mani. In sette mesi e mezzo siamo arrivati a più di 100 titoli pubblicati e circa 30 da pubblicare, più non so quanti da valutare.
Quasi in contemporanea con la creazione del sito istituzionale facciamo partire il gruppo PlaceBook, una sorta di cortile dove autori e lettori posso trovarsi e conoscersi.
La Pedrazzi Editore, ci tengo a precisarlo, non ha come scopo primario quello di fare business. Abbiamo messo al centro del progetto i rapporti interpersonali con gli autori. Abbiamo il nostro guadagno ovviamente, ma ci accontentiamo, sia io che Claudia siamo tra i 60 e 70 anni… vogliamo fare quello in cui crediamo e che ci piace.
Piani per il futuro? Non ne abbiamo. Viviamo le nostre giornate tra editing, impaginazioni e realizzazioni di illustrazioni per le copertine… in una casa sulle colline sabine alle porte di Roma, tra ulivi, querce e il nostro cane: Lillo.
Quello che sta avvenendo è qualcosa di meraviglioso, quasi tutti i giorni riceviamo mail o messaggi in cui ci ringraziano per il lavoro che stiamo facendo. Abbiamo già raggiunto il nostro scopo: portare un po’ di felicità in questo mondo già abbastanza pregno del nulla morale.
– A che tipo di lettori si rivolge?
Abbiamo diverse collane. Per scelta siamo una Casa Editrice generalista: narrativa, poesie, libri per ragazzi, fumetti, saggi, esoterismo…
Sono i nostri autori che determinano i nostri lettori.
– Qual è il titolo, l’autore oppure il progetto editoriale al quale siete più affezionati e perché?
Qualunque titolo o autore citassi farei torto agli altri e ci rimarrebbero male, perciò dico che il progetto al quale sono affezionato in modo particolare è il mio: l’Alexy Project.
Tre libri di cui sono co-autore insieme a Paola Dejaco:
- IM Imago Mortis – ripubblicato revisionato poche settimane fa, già in vendita su amazon e prenotabile nelle librerie
- Parabellum – uscita per giugno-luglio 2020 (già pronto)
- Lakota – uscita nel 2021
Tutti e tre i libri vertono sul confine tra bene e male, sul cambio di visuale e sul non soffermarsi alle apparenze. Hanno un comune denominatore: la manipolazione mentale anche attraverso i social media.
Sono dei thriller scritti a scene come fossero una sceneggiatura di un film.
Quando uscì la prima edizione di IM Imago Mortis era il 2009, troppo avanti per l’epoca, ora è diventato attualissimo. Nella prefazione del libro c’è tutta la storia dell’Alexy Project. Vi dico solo una cosa: Alexy, l’avatar della protagonista è uscita dal suo mondo virtuale per diventare una reale virtual-model per aziende reali. Con questo progetto abbiamo dimostrato che reale e virtuale sono entrambe realtà… di contro nessuno sa chi sia.
Ci tengo a questo progetto perché mi ci sto dedicando da circa 10 anni.
– In Italia si legge poco, così dicono le statistiche. Secondo voi è vero e perché e cosa si poterebbe fare per invertire la tendenza?
In Italia non è del tutto vero che si legge poco, è che si legge male. L’offerta è enorme e il lettore non sa cosa scegliere, perciò si basa sulle informazioni mediatiche che arrivano. I libri più venduti sono quelli dei personaggi televisivi, che in genere nulla hanno a che fare con la letteratura. Per invertire la tendenza consiglierei ai lettori di avere un po’ di coraggio, cercando tra autori esordienti o sconosciuti, a volte si trovano bellissime sorprese.
– Cosa ne pensate delle vendite online che stanno sempre più prendendo il posto delle librerie tradizionali?
Le vendite online vanno in parallelo con le librerie, sono un’opzione in più. Noi, ad esempio, non abbiamo librerie in zona, quindi ci appoggiamo ai vari portali. I due giorni abbiamo il libro e non ci siamo mossi da casa. Amo le librerie, quando abitavo in centro a Milano ero un assiduo frequentatore, mi piaceva girovagare tra gli scaffali cercando il libro che mi attirava… ora gli scaffali sono virtuali. Credo che per ancora qualche anno (decenni?) le librerie continueranno a esistere, per lo meno finché il cartaceo verrà prodotto. Al momento noi vendiamo il 95% dei nostri libri nella versione cartacea.
– Qual è il vostro rapporto con i social, con quale strategia li usate e se ne traete dei vantaggi?
Come ho detto prima noi nasciamo sui social. La strategia è quella di dare un prodotto valido nei contenuti e bello da vedere, ecco perché curiamo in maniera maniacale le copertine. Tra i nostri autori ce ne sono di validissimi che meriterebbero di essere conosciuti dal grande pubblico… e sono parecchi. Ci sono anche testi meno validi ma per nostra scelta, aggiustandoli, li pubblichiamo ugualmente e in genere sono quelli su cui perdiamo più tempo e non guadagniamo quasi nulla. Pazienza, facciamo felice un autore e va bene così.