LE INTERVISTE DEL PASSAPAROLA DEI LIBRI – Storytelling Libreria-Sala da tè

Eleonora Sirigu

IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Eleonora Sirigu della libreria  Storytelling Libreria-Sala da tè – Gonnesa (CI)

 

Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?

 

Storytelling

Storytelling è una libreria indipendente, nata nel 2016. Si trova a Gonnesa, un paese nella costa sud occidentale della Sardegna. Il tutto nasce dal grande amore per i libri unito alla volontà di investire in cultura in questo territorio. Maggiore spazio è dato all’editoria indipendente, con un settore dedicato ai libri per l’infanzia. Per creare un clima ancora più familiare e rilassante, alla libreria si aggiunge un piccolo angolo con dei tavolini nei quali è possibile fermarsi a gustare un tè o un infuso alla frutta.
Mi piace pensare alla libreria come ad un crocevia di vite e di idee. Un luogo di incontro nel quale nascano collaborazioni e prendano vita progetti che lascino un segno concreto nella comunità.

 

 

 

Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?

 

Storitellink Libreria

È frequentata da lettori più disparati. C’è chi capita occasionalmente, chi ordina o richiede dei titoli precisi, chi ama leggere libri consigliati da me. Ci sono i lettori che ormai son diventati dei veri e propri amici della libreria e della libraia Quello di cui son felice è che la scelta finale ricada spesso su libri pubblicati da case editrici indipendenti.
Inoltre, grazie allo spazio dedicato ai bambini e alle attività di laboratorio realizzate con loro, sono parecchi i piccoli lettori che curiosano tra gli scaffali alla ricerca di una lettura, in compagnia di mamme, papà,  nonni…

 

Lettori si nasce o si diventa?

Si nasce e si diventa. Ognuno può essere un lettore e si può avvicinare alla lettura in periodi diversi. Molto importanti son gli stimoli, soprattutto da piccoli (famiglia, scuola…)
Ma anche da grandi accade che, sotto suggerimento di un amico lettore o di un libraio, si scopra il libro giusto, quello che ci voleva per aprirsi al mondo della lettura.

 

 

 

Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?

 

Libreria Storytelling

La mia esperienza da libraia è ancora abbastanza breve, ma son certa che tante cose siano cambiate, soprattutto con l’avvento delle nuove tecnologie. Un libraio oggi più che mai deve riuscire ad essere agile, adattabile, creativo.  Deve provare a coniugare la formazione continua alla dinamicità.
Senza però perdere di vista il fatto che il libraio è un consigliere, un “amico” e credo che su questo le piattaforme online non possano rivaleggiare.

 

Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?

Si può essere social continuando ad essere lettori.
Proprio per questo noi librai dobbiamo tenere conto del ruolo che hanno le nuove tecnologie e cercare di utilizzarle in maniera costruttiva.
La libreria è attiva sui diversi profili social con aggiornamenti  sulle novità, rubriche tematiche, per mantenere un contatto con scrittori e case editrici.
Non dimentichiamoci che quest’anno, nei periodi di chiusura dell’attività,  non fosse stato per internet, ci saremo veramente fermati del tutto. Invece, nonostante le innumerevoli difficoltà si è provato a stare virtualmente vicini ai lettori, e viceversa, senza perdere mai veramente quel contatto che serve a ricordare che la libreria c’è.
Sono anche capitate occasioni in cui dei lettori mi abbiano detto di legger meno perché distratti dai social o dal tempo passato al cellulare. Ma credo che siano dei momenti che possono capitare.

 

 

 

Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come la Saga dei Cazalet o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?

In libreria non ci sono veri e propri titoli di culto, nel senso che sì I leoni di Sicilia si è venduto, ma allo stesso modo di altri titoli che magari non appaiono ai primi posti, o non appaiono proprio nelle classifiche generali.
Sicuramente il passaparola, le mode, la grande pubblicità fatta ad un libro aumentano le potenzialità di vendita (anche di libri di dubbia qualità).
Non mi piace soffermarmi e stupirmi sul successo di un certo libro, bensì provare a spronare e far conoscere anche altre letture che potrebbero piacere e che in altro modo quella persona non avrebbe mai pensato di fare.

 

Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?

Non so. Però spero possa diventare “tormentone” un libro di qualità.

 

 

 

In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?

 

Già prima di aprire la libreria mi occupavo di promozione della lettura per bambini e  ragazzi,  ed ora continuo a proporre attività sia in libreria che con la scuola o la biblioteca. Credo che importante  sarebbe riuscire a creare una sinergia tra scuola-famiglia-libreria, cosa ahimè complessa. Molti giovani sono curiosi nei confronti della lettura ma non dimentichiamoci che oggigiorno sono bombardati da tantissimi stimoli diversi. Dovremmo riuscire a fargli vedere che leggere un libro può essere altrettanto bello che giocare a un videogioco o guardare una serie tv. Senza imposizioni, doveri, intercettando i loro gusti.

 

 

 

Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate  una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?

Non la considero una minaccia, penso che entrambi possano coesistere. Credo che il libro di carta abbia ancora tanta strada davanti.  Diverse volte mi capita che vengano in libreria dei lettori che, per vari motivi, leggono su ebook ma vogliono avere la copia cartacea del libro che hanno amato. Romanticamente penso che quel bellissimo senso di calore che un libro cartaceo ha, non possa essere sostituito da alcun supporto tecnologico.

 

 

 

Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.

L’idioma di Casilda Moreira di Adrian N. Bravi (ÈxÒrma editore) un gioiellino del quale ci si innamora fin dalle prime pagine. Uno studente di etnolinguista parte dall’Italia per raggiungere una zona tra la pampa argentina e la Patagonia, alla ricerca delle ultime due persone che parlano il günün a künä un antico idioma che si credeva scomparso. Un omaggio al potere e al grande valore di una lingua… “perché lingua e sentimento non sono due cose diverse”.
L’estate che sciolse ogni cosa” di Tiffany McDaniel  (Edizioni Atlantide), ma potrei consigliare anche gli altri bellissimi romanzi dell’autrice.  In una torrida estate del 1984 il tredicenne Sal, pelle scura e occhi verdi, arriva a Breathed. Lo trova Fielding, che decide di portarlo con sé a casa. Nessuno conosce il ragazzo, né da dove provenga. Sostiene di essere il diavolo, sarà veramente così?. Un romanzo struggente, scritto in modo magistrale.
La casa sul lago” di David James Poissant  (NN editore). Una storia di famiglia, una scrittura ipnotica come le correnti delle acque del lago. Gli Starling si ritrovano come ogni estate nella casa sul lago. Lisa, Richard e i loro due figli Michael e Thad, con i rispettivi compagni. Ma l’annuncio dei due genitori di voler vendere la casa, unito ad un evento tragico accaduto sul lago proprio in quei giorni, porterà ognuno di loro a confrontarsi con le proprie debolezze, paure, segreti.

 

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