IL PASSAPAROLA DEI LIBRI ha intervistato Francesca Fancello della Libreria Novecento Nuoro
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
La libreria Novecento nasce a Nuoro nel febbraio 1982, in seguito al rilevamento di una libreria in decadenza. Le nuove forze, unite a nuove idee, hanno portato la libreria al centro dell’attività culturale della città. Infatti, in quel periodo, si organizzarono i primi incontri con gli autori del panorama letterario italiano, tra cui lo scrittore e giornalista Pier Vittorio Tondelli, è sardo, come il politico, giornalista e scrittore Giuseppe Fiori.
Nel corso degli anni abbiamo ospitato tantissimi altri autori come: Vincenzo Cerami, Beppe Servegnini, Marcello Fois…
Sui nostri scaffali cerchiamo di avere sempre una grandissima varietà di libri, motivo per cui da noi potete trovare sia le ultime novità, sia i grandi classici della letteratura greco-latina, sia quelli della letteratura italiana e internazionale. Inoltre, un ampio spazio è destinato ai libri per ragazzi, non a caso è la prima cosa che si vede entrando in libreria; ma soprattutto è presente una grande varietà di libri dedicati alla Sardegna.
Grazie a questa vasta offerta siamo diventati un punto di riferimento non solo per la città, ma per tutta l’isola.
A occuparci dell’attività siamo ora quattro soci: Raffaele, Francesca Patrizia e Gianluca.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
I frequentatori della nostra libreria sono lettori colti ed esigenti che abbiamo “coltivato” nel corso degli anni; tutt’ora ci occupiamo di far crescere i giovani lettori di domani. I nostri clienti sono spesso delle persone con le quali abbiamo stretto rapporti di sincera amicizia, tant’è che alcuni di loro, spesso, passano semplicemente per fare quattro chiacchiere.
Lettori si nasce o si diventa?
Lettori un po’ si nasce e molto si diventa, grazie a un’educazione alla lettura che deve partire prima di tutto dalla famiglia: è impensabile mettere in mano a un bambino un libro e farne un grande lettore! Quel bambino ha bisogno innanzitutto che i genitori gli leggano le storie ad alta voce, facendogli scoprire la bellezza di una storia, di un’avventura, che lo porterà a fargli nascere la curiosità a cercare sempre nuove storie. Crediamo che la letteratura per l’infanzia sia la chiave per creare sempre nuovi lettori, ecco perché abbiamo dedicato uno spazio così grande, e spesso organizziamo laboratori di lettura per l’infanzia. “Partire dal basso per arrivare in alto”, questo è il nostro moto per creare sempre più lettori.
Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
I nostri lettori ora sono non solo molto variegati, ma anche molto informati ed esigenti. Ciò ci induce a essere sempre preparati su tutti i fronti e a essere sempre stimolati a scoprire nuove cose. In questo senso la cultura non conosce barriere sociali o economiche: i libri infrangono qualsiasi ostacolo.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Pensiamo che questo binomio non possa intaccare la lettura, anzi riteniamo che tutti quelli che ci seguono sui social siano lettori attenti
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come Cambiare l’acqua ai fiori o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Dopo quasi quarant’anni di attività non ci stupisce che alcuni libri, anche se non di ottima qualità, siano diventato dei fenomeni. Riteniamo che ciò avvenga sistematicamente ogni stagione, soprattutto grazie al passaparola. Spesso può accadere che questo stesso passaparola sia avviato, invece, dal libraio-lettore che propone titoli che la macchina pubblicitaria dimentica.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
7)In questo momento non siamo in grado di dire quale sarà il prossimo libro tormentone, anche perché Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin è ancora troppo forte
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Non è un dato assoluto che i giovani non leggano: quelli che sono stati educati alla lettura dalle loro famiglie difficilmente abbandonano, se non in quel periodo adolescenziale che porta alla scoperta di altri interessi, poi però ritornano in libreria. Un altro discorso va fatto per quei ragazzi e ragazze che non sono stati educati in questo senso, o lo sono stati in modo approssimativo e poco convincente, da genitori a loro volta non lettori poco disposti a dedicare tempo alle fiabe. Esistono tanti libri che si posso offrire ai ragazzi affinché si avvicinino alla lettura, ma prima ancora bisogna sostenerli e incoraggiarli, anche facendogli leggere quei libri che non consideriamo validi. Anche attraverso questi che si può far partire un ragazzo, aiutandolo poi a riconoscere la buona letteratura. Un esempio eclatante è Diario di una schiappa, spesso aborrito dai genitori che non l’hanno mai letto intimoriti dal titolo, eppure possiamo ritenere che ha creato più lettori questo libro che un classico, considerato di qualità superiore.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
9) Data la nostra esperienza non pensiamo che la letteratura digitale sia un nemico: spesso i lettori accaniti usano sia questa che quella cartacea. Il nemico vero del libraio è Amazon, che ruba il lettore col fascino dello sconto, ma non sarà mai in grado di sostituire la sensibilità e la formazione di un buon libraio.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.
I libri che vogliamo consigliare sono soprattutto sardi, in quanto riteniamo che nostra regione abbia dato tanto alla letteratura italiana e mondiale. Non a caso vantiamo la prima donna italiana, e ancora unica, ad avere vinto il Nobel per la letteratura che è Grazia Deledda. Di lei potremmo consigliare tutte le sue opere, ma, forse, il libro che più la rappresenta è Cosima, una sua autobiografia sotto forma di romanzo.
Se Deledda ha dato tanto alla letteratura, non possiamo dimenticare il grande intellettuale Antonio Gramsci. Di lui vi consigliamo la lettura delle sue Lettere dal carcere, edito da Einaudi, in cui traspare tutta l’umanità e l’amore per la sua terra.
Il terzo è un romanzo del Novecento italiano: Il giorno del giudizio di Salvatore Satta. Questo romanzo è stato tradotto in ben sette lingue e narra della città di Nuoro di inizio XX secolo e dei suoi abitanti, ma le quali storie sono comuni a tutti gli essere umani.
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