Le mie letture: i libri del 2022 secondo Ale Fortebraccio
Consuntivo letture del 2022
Ed eccomi qua a fare il consuntivo dei libri letti nel 2022, anno in cui le mie letture si sono focalizzate su alcuni filoni un po’ particolari e per certi versi nuovi rispetto alle mie abitudini consolidate. Questo non vuol dire che non abbia letto un po’ di tutto, libri classici e novità, ma in alcuni momenti mi sono focalizzata su tematiche un po’ diverse dalle solite.
E faccio riferimento in primis al filone distopico che quest’anno mi ha intrigato molto: ho spaziato da La strada di Cormac Mc Carthy a Qualcosa, là fuori di Bruno Arpaia, passando per Fortuna di Nicolò Govoni senza farmi mancare I testamenti di Margareth Atwood, tornando così nella Gilead de Il racconto dell’ancella, che avevo letto nel 2021.
Un secondo filone è quello delle storie femminili, di donne che hanno cercato di vivere la loro vita a testa alta, difendendo ad ogni costo il proprio diritto di essere libere e affrontando con grande coraggio le tristi vicende della loro vita; e qui l’elenco dei libri è lungo: per cominciare da Oliva Denaro di Viola Ardone, passando per La custode dei peccati di Megan Campisi, L’isola delle anime di Johanna Holmstrom, Il ballo delle pazze di Victoria Mas, arrivando al bellissimo Vardo. Dopo la tempesta di Kiran Millwood Hargrave ed il delizioso La ladra di parole di Abi Daré.
Non sono mancati poi i soliti gialli, la mia preferita lettura di evasione, dove ho scoperto (in alcuni casi riscoperto) alcuni scrittori italiani, se vogliamo meno noti, in primis la bravissima Cristina Rava, che con i suoi Bartolomeo Rebaudengo e Ardelia Spinola ci porta tra morti ed intrighi nel territorio ligure e delle langhe. Ma voglio citare anche Maria Masella, con i gialli della serie di Teresa Maritano, e Valeria Corciolani, con la nuova serie di Edna Silvera, la cinquantenne storica dell’arte e restauratrice. Tra gli autori stranieri voglio citare Angela Marsons con i suoi vari gialli che vedono protagonista la detective Kim Stone. Poi ci sono le conferme: Piergiorgio Pulixi, Maurizio De Giovanni, Carlo Lucarelli.
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Non mi sono fatta mancare neppure alcuni libri, se vogliamo, più politici come i due libri, di Gentile e di Batà, che ho letto su Thomas Sankara, il libro di Mimmo Lucano Il fuorilegge, ed ancora Se fosse tuo figlio di Nicolò Govoni e l’ultimo di Gino Strada, Una persona alla volta.
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Ed infine ci sono i gioielli inaspettati, incontrati quasi per caso: La sovrana lettrice di Alan Bennet, Piovevano uccelli di Joceline Saucier, L’uomo che metteva in ordine il mondo di Frederck Barkmann, L’anno della lepre di Arto Paasilinna.
Una veloce carrellata sulle mie letture del 2022 non può però non fare riferimento anche alle delusioni ed agli abbandoni: fra le prime alcuni gialli un po’ debolucci o troppo arzigogolati, che non sto qui a citare (ma i curiosi potranno scovarli in alcuni miei post) ed un solo abbandono, fra l’altro di un autore di solito molto apprezzato, Fernando Aramburu, di cui molto probabilmente sono io che non riesco ad apprezzare il modo di scrivere o le tematiche trattate; infatti dopo aver faticato in passato a leggere Patria quest’anno ho abbandonato dopo un centinaio di pagine I rondoni.
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Adesso mi aspetta un nuovo anno di letture ed ho un lungo elenco di libri già disponibili ed una lista che sto continuando ad implementare giorno dopo giorno, grazie anche alle recensioni che trovo su face book.
Buon 2023 a tutti!
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Di Ale Fortebraccio
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