LE NEBBIE DI AVALON, di Marion Zimmer Bradley
Recensione 1
Attraverso le voce di Morgana, il libro ripropone la saga di Re Artù, di Merlino e i Cavalieri della Tavola Rotonda.
Dell’estate dei miei 16 anni ricordo soprattutto le letture: furono molte, intense e a distanza di anni, riconosco il potere che hanno esercitato su di me.
Le Nebbie di Avalon fece parte di quelle letture: era, per l’epoca, un titolo senza blasone, la tipica scelta di una sedicenne che vagava nel reparto “narrativa fantastica” di una famosa libreria della città (oggi chiusa) che occupava un sotterraneo umido e maleodorante ma che creava una suggestiva atmosfera e permetteva di fare incontri interessanti tra appassionati del genere.
Il romanzo in questione è l’ennesima rivisitazione delle leggende arturiane, della quale l’autrice offre una rilettura in chiave proto femminista e vagamente “new age”, scegliendo un punto di vista inedito: a narrare la storia è, infatti, Morgana che la tradizione ci ha fatto conoscere nelle vesti di strega (o fata) e antagonista di Artù e Merlino.
L’autrice, con cura e attenzione ai particolari, mescola nel suo romanzo elementi mitici, leggendari, indagini archeologiche anche di derivazione diversa, nella cui trattazione si intuisce tutto l’amore della scrittrice per la materia, al fine di dare alla sua storia un’atmosfera particolare e riconoscibile, perché il lettore ha la precisa impressione che la voce narrante, quella di Morgana, non stia, semplicemente rievocando fatti passati, ma stia confidandosi col lettore, lo stia mettendo a parte di quei segreti che, per secoli, sono stati tramandati sottovoce e che ora è il momento di far conoscere al mondo tramite il fortunato possessore del libro.
I personaggi sono tutti delineati, cesellati nelle loro psicologie, divenendo impossibili da dimenticare, specialmente perché , come nel caso già analizzato della protagonista, i loro ruoli vengono ridefiniti.
Le nebbie di Avalon per me è il capolavoro di Marion Zimmer Bradley, nel quale nessun elemento è lasciato al caso o trattato in modo sommario: tanta dedizione fece la fortuna mondiale del romanzo che viene ancora oggi ristampato; negli anni successivi, l’autrice tornò ad occuparsi di Avalon e dei suoi personaggi ma l’effetto è, a mio parere, meno incisivo e sorprendente.
Appassionati di narrativa fantastica, se non avete ancora letto questo romanzo, vi consiglio di provvedere.
Recensioni di Valentina Leoni
Recensione 2
I parte e II parte…
“Ai miei tempi sono stata chiamata in molti modi: sorella, amante, sacerdotessa, maga, regina. Ora, in verità, sono una maga e forse verrà un giorno in cui queste cose dovranno essere conosciute. E ora che il mondo è cambiato e Artù, mio fratello e amante, che fu re e sarà re, giace morto nell’isola sacra di Avalon, la storia deve essere narrata com’era prima che i preti del Cristo Bianco venissero a costellarla di santi e di leggende…”
Iniziate e…credetemi non riuscirete più fermarvi.
Questo è una parte dell’incipit del romanzo in cui parla una delle protagoniste principali, Morgana, sacerdotessa di Avalon e sorella del leggendario Re Artù. L’altra faccia di Camelot, l’altro volto del ciclo Artuniano, una prospettiva diversa da quella a cui siamo sempre stati abituati, come se dopo tante storie tramandate nel tempo, Morgana avesse deciso di uscire dall’ombra e farci ascoltare la sua voce e il suo punto di vista.
Il cardine del romanzo è il conflitto tra la religione cristiana, ai suoi albori, e l’antica religione britannica, quella celtica, che ha il suo “cuore” e il suo simbolo nell’Isola Sacra di Avalon, dove i Druidi venerano la Dea Madre.
Le figure femminili, diventano protagoniste di questo romanzo, sono le donne che narrano questa storia, donne che in un epoca così buia e governata da uomini, erano tenute in scarsa considerazione, eppure in questo romanzo, l’autrice le fa parlare, sentiamo attraverso le loro voci, le frustrazioni, le tentazioni, le delusioni.
Ci sono donne di ogni tipo, donne non colte, devote e pie timorose di Dio come Ginevra, e ci sono donne colte, disinibite, intriganti come Morgana.
Donne forti, intelligenti, e sorprendentemente vere, anche nelle loro fragilità.
E gli Uomini direte voi..che fine fanno Re Artù, l’affascinante e valoroso Lancillotto? beh gli uomini sono vittime ‘incoscienti’ dei due regni.
“Le nebbie di Avalon” è un capolavoro della letteratura fantasy, la nuova versione integrale, mette in luce aspetti che prima erano “oscurati” riuscendo, se è possibile, a dare più spessore all”opera.
Leggetelo se avete voglia di “evadere”, di leggerezza, di farvi amaliare dall’atmosfera, se amate il genere fantasy, se nella vostra infanzia o adolescenza avete letto e/o amato le leggende Artuniane…
Buona lettura a tutti
Recensione di Cristina Marescotti
Titolo presente nella nostra Rassegna mensile di Maggio 2019
nelle 5 indimenticabili protagoniste per le letture dell’8 marzo
e in Lettori e letture: che tipo di lettore sei?
LE NEBBIE DI AVALON Marion Zimmer Bradley
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