LE PICCOLE VIRTÙ, di Natalia Ginzburg
Una raccolta di racconti e riflessioni dell’ l’autrice che hanno come base di partenza la sua esperienza autobiografica. L’ordine di questi scritti è in linea di massima cronologico (1944- 1960) e grazie a questo ordine si partecipa alla maturazione che la vita la obbliga a compiere. Natalia Ginzburg è maestra di dettagli disegnati in maniera naif che arricchiscono ogni suo scritto senza appesantirlo mai. Le riflessioni sui luoghi e sulle società a volte rasentano la banalità e lo stereotipo (per esempio in Londra e in La Maison Volpé), ma questa banalità la rende umana tra i grandi intellettuali, la rende vicina al lettore. Vi sono poi le sue considerazioni sul genere (per esempio in Il mio mestiere) in cui da una iniziale paura di essere additata come scrittore donna capisce invece che l’essere donna è proprio il valore aggiunto: che gli scrittori non potranno mai parlare di esperienze impossibili da vivere per loro, compreso il cucinare un buon sugo!
La parte più interessante per me è stata certamente quella che dà il titolo alla raccolta ” Le piccole virtù”: una serie di riflessioni sull’ educazione dei figli che potrebbe essere tranquillamente un brevissimo manuale di pedagogia!
Natalia Ginzburg è una garanzia sempre: dalla leggerezza delle sue parole anche nell’ affrontare temi gravi alla ricchezza di ciò che ti lascia ogni volta che la sì finisce di leggere. Un’ autrice che offre svago e regala consolazione .
LE PICCOLE VIRTÙ, di Natalia Ginzburg
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