LE RIPETIZIONI, di Giulio Mozzi
Recensione 1
“Il tempo é una somma di infinite ripetizioni con minime variazioni, infinite minime variazioni conducono alla cancellazione di tutto. Presto o tardi. Per il tempo, presto o tardi non fa differenza. Per il tempo, ora é come qualsiasi allora.”
Che libro. Che romanzo. Che esperienza. Io intanto esordiscono così per un romanzo mai letto prima, un libro che non potrò mai dimenticare. Non posso non dire che questo libro ha richiesto molta pazienza, molto stomaco, molta attenzione, molta riflessione. Ho finito di leggerlo da giorni eppure ancora compongo il puzzle in testa.
Protagonista Mario, uno particolare dalla vita particolare. Lui é un quarantenne, uno scrittore discretamente famoso che vive più vite nella sua vita apparentemente lineare. Di lineare però c’é solo il tempo che scorre in avanti.
Doppie e triple vite si intersecano in una costruzione narrativa del tutto statica, infatti non c’é una storia che tende in avanti, che tende a far fare passi evolutivi ai protagonisti, no. Però c’é tanta vita, tanti ricordi, tante “ripetizioni”. Ed in ogni ripetizione un dettaglio cambia. Quale sarà il ricordo vero? Nessuno o tutti? Il ricordo di per sé non può mai essere fedele alla realtà perché altro non é che il frutto della selezione della nostra mente, del nostro essere. Mario mi ha turbato, mi ha disturbato eppure mi ha tenuta legata a quei quadri narrativi, mi ha tenuta incollata. Viola, Bianca, Agnese, Gas, Santiago…satelliti necessari per conoscere Mario, per seguire le ripetizioni, per ricostruire la storia. Che Mozzi ci abbia dedicato tanto é palese, vent’anni investiti su queste pagine.
A mio avviso geniale e indimenticabile.
Una esperienza, mi ripeto volutamente.
Impossibile catalogare questo romanzo, e se Guido Mozzi voleva esordire alla grande lo ha fatto magistralmente.
Fatico a consigliarlo anche se vorrei lo leggessero tutti ma…non é per tutti.
Recensione 2
Un romanzo scritto da un autore abbastanza maturo, Giulio Mozzi, che di mestiere insegna a scrivere ed a raccontare.
Il romanzo racconta la non storia del personaggio Mario. Un personaggio che non prende mai una decisione (o quasi mai), subendo il più delle volte le sorti impietose del destino.
Il romanzo ha un filo comune che è una data, il 17 Giugno, ripetuta diverse volte nel libro. Il racconto, però, non ha una sequenza temporale dei fatti, i fatti ed i ricordi (che taluni poi non risultano veri e reali) vengono raccontati in maniera random con scene ripetute più volte sia nello stesso capitolo che in altri.
Mario è circondato da una serie di personaggi, tutti scollegati fra di loro, raccontati senza una premessa ed in maniera diretta, lasciando immaginare al lettore il turbolento passato di ognuno di loro.
È stata una lettura complessa ma ben articolata nella sua struttura. Ogni personaggio ed ogni racconto lascia spazio a lunghe riflessioni.
Di solito le recensioni di un libro le raccolgo in maniera più approfondita dopo che l’ho finito di leggere. Anche per questo, ho avuto pure modo di seguire l’autore in una sua intervista nella quale, per il suo modo di raccontarsi e raccontare il libro, mi ha riportato per certi versi al protagonista del romanzo stesso.
Non mi sono piaciute infine, o forse non avrò colto sino in fondo il messaggio dell’autore, alcune scene di violenza poste in essere in particolare da Santiago con la complicità passiva di Mario. Racconti di violenza certe volte innaturale e surreale rispetto al resto del racconto.
Ho voluto dedicare il mio tempo per questa recensione con lo scopo di condividere, con chi ne avrà piacere, le opinioni con chi l’ha già letto.
Recensione di Fortunato Turco
LE RIPETIZIONI Giulio Mozzi
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