LE STREGHE D’ITALIA, vi presento la seconda: Lalla Romano con Le parole tra noi leggere (1969)

Lalla Romano

LE STREGHE D’ITALIA, vi presento la seconda: Lalla Romano con Le parole tra noi leggere (Premio Strega 1969)

Puntata n. 2
Le parole
tra noi leggere cadono. Ti guardo
in un molle riverbero. Non so
se ti conosco; so che mai diviso
fui da te come accade in questo tardo
ritorno. Pochi istanti hanno bruciato
tutto di noi: fuorché due volti, due
maschere che s’incidono, sforzate,
di un sorriso

Non è solo un omaggio al suo grande amico Montale; Lalla in questi versi probabilmente ha letto il suo rapporto con il figlio Piero.

Eccoci al nostro secondo appuntamento con il percorso letterario all’insegna dello Strega: la nostra seconda Strega è Lalla Romano, una Strega in rivolta.

Le parole tra noi leggere non è un romanzo, non è neanche una semplice autobiografia…è un libro di memoria, il cui nucleo è la loro relazione.

Lalla ha recuperato tutto il materiale che lo riguardava, lettere, cartoline, temi, oggetti, e tra tutti ha scelto quelli che ancora le parlavano, riscoprendo cose importantissime che aveva dimenticato.

Sono trent’anni di ricordi di una donna, moglie e madre alle prese con un figlio fuori dagli schemi, difficile, anticonformista, tendenzialmente asociale.

 

 

Piero è in rivolta con i genitori, con l’istituzione scolastica, con il mondo del lavoro.

Piero vive in pieno l’Italia del ’68.

“E’ un marziano che gira per un mondo non suo, che non conosce”

Non è stata una lettura semplice, non c’è una vera e propria trama.

Ma Lalla ha saputo farmi sentire la memoria del passato come qualcosa di presente.

E’ stato impegnativo, perché sono dovuta entrare nel cuore, nella testa, nell’anima di due persone.

Non è un semplice testo, è un percorso nell’intimo dell’animo umano, è seguire il difficile cammino di una madre, nelle sue difficoltà, nelle sue pericolose criticità e contraddizioni: girare intorno ad un personaggio vicinissimo e allo stesso tempo lontanissimo, come solo una persona intima ed estranea come un figlio può essere.

“Io mi aggiravo intorno a mio figlio come uno che si aggira intorno ad una montagna per trovare la maniera di scalarla”

Ecco anche come può essere questo testo, come una confessione.

Non c’è solo un personaggio ermetico da capire, c’è la coscienza di sé come madre, che entra in crisi.

Le parole tra noi leggere è un’accusa e un’auto accusa continua.

E’ un libro sugli errori delle madri.

Lalla ha cercato tutta la vita di capire, di scalfire, di scalare, di insinuarsi nell’animo del figlio, senza riuscirci.

Lo ha fatto a fin di bene, per il troppo amore.

“Io non avevo altra angoscia che quella di saperlo infelice”

E allora Lalla scrive, scandagliando la vita di Piero, pezzo per pezzo.

Lalla ha urgenza di dare forma al personaggio che lui era. E in questo tentativo di “ritrovare”, “conoscere” il figlio, fa il ritratto anche a sé stessa.

 

 

 

C’è uno strano gioco dove uno rincorre il mistero dell’altro, la sua inafferrabilità il suo non volersi lasciar guardare.

“Vuoi un consiglio? Non scrivere di me. Non voglio essere nominato”

E’ il desiderio di Piero, la richiesta accorata che fa alla sua mamma.

E’ stata leggera Lalla a non ascoltarlo?

Difficile da giudicare.

Lei lo sentiva come un dovere: doveva dare concretezza alla misteriosa immagine di lui. La veridicità non la spaventa, anzi è quasi sacra e non può violarla, anche se la posta in gioco è il figlio, l’intrusione nei suoi sentimenti, ma “ciò che al momento è violenza, col tempo è illuminazione”.

“Anche il libro è un figlio, per lo scrittore”. E’ Lalla artista che parla, forse il lato che ha predominato sulla Lalla madre.

Posso quindi dire che Le parole tra noi leggere è un libro scorretto e coraggioso al tempo stesso. Una violenza e un’autoaccusa insieme.

La scrittura della Romano è sublime, apparentemente poco empatica, e forse volutamente così, ma potentissima.

E’ un libro che sicuramente continuerà a risuonarmi, uno di quei libri che segnano.

Sono stata felice di aver conosciuto questa donna, una tra le più importanti del panorama letterario italiano del secolo scorso.

Una meritatissima Strega, fotografa e testimone del nostro Paese e della nostra cultura.

“Niente, nemmeno un figlio, può essere tutto lo scopo della vita. Lo scopo è la vita. La tua avventura è la tua vita”

Buona lettura!

 

Di Cristina Costa

Puntata n. 2

LE STREGHE D’ITALIA, vi presento la seconda: Lalla Romano con Le parole tra noi leggere

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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