LE VEDOVE DI MALABAR Sujata Massey

LE VEDOVE DI MALABAR, di Sujata Massey (Neri Pozza)

LE VEDOVE DI MALABAR Sujata MasseyBombay 1921 Perveen Mistry giovane donna avvocato con un passato piuttosto tormentato, lavora nel prestigioso studio legale del padre. Qui entra in contatto con il testamento di Omar Farid un ricco musulmano proprietario di cotonifici, che ha lasciato tre vedove con figli nella sua proprietà di Malabar Hill. Le donne vivono in totale isolamento, in quanto praticano il purdah, la segregazione che impedisce qualsiasi contatto con uomini che non sono della loro famiglia.

Di questa situazione ne approfitterà Mr Mukril l’amministratore ed esecutore testamentario. Solo un personaggio potrà aiutare le vedove, l’avvocatessa Mistry, che in qualità di donna può entrare nello zenana e svolgere non solo il suo ruolo di procuratore legale, ma anche quello di detective della polizia per far luce su un caso di omicidio che coinvolge le vedove.

Oltre ad essere ispirato alle prime donne che in India hanno potuto frequentare la facoltà di legge, Mithan Jamshed Lam e Cornelia Sorabji, il libro riproduce uno spaccato della vita delle donne in quegli anni.

 

Non aspettatevi l’India poetica della Buck o quella cruda e spietata dei sobborghi di Calcutta di Lapierre. La Bombay della Massey è un luogo dove una molteplicità di culture, classi, tradizioni e lingue si incontrano. Dove possiamo trovare alcuni aspetti del colonialismo britannico e dettagli su cibi e moda del secolo scorso. Il tutto con uno stile molto scorrevole.

 

Recensione di Chiara Vicomario

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