LE VERITÀ SPEZZATE Alessandro Robecchi

LE VERITÀ SPEZZATE, di Alessandro Robecchi (Rizzoli – ottobre 2024)

Di questo libro di Robecchi si possono dire a mio avviso molte cose: che è un libro fuori dalla serie di Carlo Monterossi, ma è anche un giallo perché c’è la morte di un’anziana signora e forse un cold case avvenuto durante il fascismo; che è soprattutto un omaggio ad Augusto De Angelis, uno scrittore, commediografo e giornalista che può essere considerato il padre del giallo italiano e creatore del Commissario De Vincenzi- un personaggio “non fascista, non rude, non mascelluto”-, un autore scomparso cinquantenne durante il fascismo, a seguito di un pestaggio avvenuto a Bellagio, sul lago di Como, poco dopo essere uscito di prigione dove era stato rinchiuso proprio per il suo modo di concepire il giallo.

Ma è soprattutto un libro sulla libertà o se vogliamo sulla mancanza di libertà, quella di De Angelis che aveva dovuto sottostare a dover limare i suoi gialli per non incorrere nella censura, scegliendo la strada della compiacenza alle disposizioni del regime fascista anche se poi questo gli era servito ben a poco; ma anche sulla mancanza di libertà del protagonista del romanzo, il famoso regista Manlio Parrini, che dopo aver abbandonato il cinema dopo lo strabiliante successo del suo ultimo film “Le verità spezzate”, adesso vuole tornare alla regia proprio con un film sulla figura di Augusto de Angelis e del suo commissario. Anche lui si trova ingabbiato infatti, non come De Angelis alle logiche del regime bensì alle regole del mercato, in una perfetta analogia tra i due periodi storici; perché “la verità non esiste, la libertà è una convenzione, si allarga e si restringe a seconda del periodo storico, dell’ottusità di chi comanda, della volgarità di chi la vieta e la ostacola”.

Ed ancora “quando si spezzano le verità piccole, poi si spezzano anche quelle grandi, che si comincia con piccole privazioni, minuscoli divieti e si finisce a massacrare un popolo.” Con la sua solita scrittura sobria e ironica Robecchi mette in piedi un doppio giallo che si snoda in tempi diversi, intrecciando passato e presente, nell’alternanza dei vari capitoli, un giallo nel giallo, con le due diverse storie che si intersecano e si influenzano a vicenda. Un piccolo gioiello che vale assolutamente di essere letto

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