LE VITE NASCOSTE DEI COLORI, di Laura Imai Messina (Einaudi Giugno 2021)
Voglio andare a Kyoto. Voglio cercare Mio, la stravagante principessa dei colori e Aoi, il sensibile principe del trapasso: i due numeri primi nipponici.
Accompagnata da Mio voglio risposarmi per indossare il Shiromuku, l’abito tradizione giapponese con i suoi innumerevoli strati e i suoi preziosi ricami. Voglio infarinarmi di bianco il volto e dipingere le labbra in verticale di rosso.
Con Aoi voglio assistere a una cerimonia funebre con il rituale buddhista e piangere con i “Rimasti”, in un rispettoso silenzio, nel momento del trapasso di un’anima verso l’infinito.
Voglio guardare con gli occhi di Mio, con il spettro di percezione elevato al quadrato, e vedere tutti i colori e le tonalità del mondo e le loro innumerabili sfumature. Voglio percepire con gli occhi di Aoi il colore, quel solo colore, che contenga tutti i colori dell’amore.
Ecco che cosa ho desiderato dopo la lettura di questo romanzo dal sapore orientale. Già, poiché è diverso nel ritmo, nelle parole, nei suoni, nei modi.
L’ Oriente è opposto all’occidente. L’Est e l’Ovest. L’alba e il tramonto. L’aurora e il crepuscolo. Il giorno e la notte. L’inizio e la fine. La vita e la morte.
Tuttavia ogni forma contiene il suo contrario. Ogni opposto include il suo complementare. E viceversa.
Da ciò, sebbene il romanzo sia ambientato in una terra del Sol Levante, dopo le lettura mi sono resa conto che comunque i colori delle emozioni, delle paure, della gioia e del dolore, dell’amore, del tradimento e della fedeltà, della vita e della morte non hanno confini, né tradizioni, né riti.
Per questo ho avuto il desiderio di specchiarmi per individuare il colore che mi definisse, anche qui, nel mio luogo occidentale (un pasticcio di tinte accecanti).
Ho guardato mio marito e gli ho dato un colore (non so se è contento che lo chiami verde acqua!) E mi sono chiesta: ma qual è il colore che ci unisce? (Ci sto pensando ancora).
“La vita nascosta dei colori” è un romanzo magico, è un saggio sui riti giapponesi, è un insieme di riflessioni.
Ma è soprattutto un romanzo d’amore e di cauti colpi di scena; di segreti celati fra le stoffe e i ricami.
Con il suo ritmo cadenzato e morbido, simile allo sfogliare di un album di ricordi, in un’intima deflagrazione di emozioni, è il rivelarsi delle vite, così tremendamente umane, nascoste fra le innumerevoli tinte dei colori.
È il dolce sapore di un Chupa Chups succhiato fra le labbra per addolcire l’ineffabile destino di ogni essere vivente.
È l’incontro delicato di due corpi impauriti dalle loro diversità, l’uno che immerge l’anima nei colori dell’altro, e questo ne beve l’arcobaleno dal calice dell’amore.
E’ la sconfitta della paura poiché “se non tolleri che tutto finisca, come puoi accettare che inizi?”
Da leggere malgrado qualche passo ripetitivo di troppo.
“A Sabrina, la mia amica color rosa pesca, che mi ha regalato il libro.
Un dono graditissimo”
Recensione di Patrizia Zara
LE VITE NASCOSTE DEI COLORI Laura Imai Messina
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