LÉON, di Carlo Lucarelli (Einaudi – novembre 2021)
Mi sono finalmente decisa a leggere Leon, l’ultimo libro di Carlo Lucarelli e sequel di “Almost Blue” che, letto tanti anni fa, mi era veramente piaciuto molto. E così ritroviamo l’ispettore Grazia Negro, protagonista anche di qualche altro libro di questo scrittore, ma soprattutto scopriremo che fine ha fatto il terribile Iguana e quale vita conduce adesso Simone, il ragazzo cieco che tanto aveva contribuito alla sua cattura aiutando Grazia ad individuarlo ed a stanarlo e che con il bel commissario aveva iniziato un rapporto sentimentale.
E non sono poche le sorprese che Lucarelli ci propone: Grazia, lasciato Simone, è appena diventata mamma di due gemelline; Simone si è dato in maniera quasi ossessiva al culturismo ma non ha perso la sua capacità di vedere con il senso dell’udito e con il suo intuito; l’Iguana, che sembra diventato “buono”, viene autorizzato a vivere in una casa famiglia con altre due persone.
Ma l’incubo si presenta con l’omicidio dei due coinquilini dell’Iguana e con la sua sparizione e Grazia e Simone si ritrovano insieme nascosti in una casa protetta e segreta. Ma venire a capo di questa situazione si rivelerà tutto fuorché semplice ed i nostri personaggi dovranno fare i conti con i propri sentimenti e con le proprie paure.
Come Almost Blue anche Léon ha una propria colonna sonora, che contraddistingue i vari momenti della storia. Innanzitutto la canzone Léon dei Melancholia (che non a caso dà anche il titolo al libro )e poi Amandoti nella versione dei Naip. Ma anche le citazioni ripetute a spezzoni di una canzone giapponese dal titolo Lost umbrella.
Insomma un libro tutto da godere per chi ha amato Almost Blue, i suoi personaggi così come la scrittura di Lucarelli.
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