L’EQUILIBRIO DELLE LUCCIOLE, di Valeria Tron (Salani – giugno 2022)
L’equilibrio delle lucciole è un libro che avvolge e riempie l’anima. La sensazione che ho provato leggendolo è uguale a quella che provavo quando rileggevo un tema al Liceo e capivo di aver fatto un buon lavoro. Non so descriverla esattamente ma è proprio una sensazione di gioia interiore.
Ho amato l’utilizzo del patois, nella sua varietà occitana alpina, perché penso che i vari dialetti diano ancor più credibilità ad un testo, lo rendono ricco, vero, sincero, ci riportano all’essenza delle cose, abbandonandone la superficialità. Ed è proprio l’essenza dei luoghi di montagna, dei legami di amicizia, della semplicità che emerge in questa opera perfetta. La saggezza degli anziani, il passato aggrovigliato come i gomitoli di Nanà, i ricordi della guerra, l’amore, c’è tutto ciò che scalda il cuore.
Ogni personaggio è una piccola opera d’arte intagliata nel legno.
Tutto è poesia in questo libro, i dettagli, le descrizioni preziose degli oggetti, la neve che ammanta le case.
Si piange tanto, ve lo devo dire. Si piange perché si vive un turbinio di emozioni, perché fa emergere i propri rimpianti, perché si capisce l’importanza dei sentimenti veri, perché il cuore si gonfia a tal punto da dover trovare un modo per esplodere e quale modo migliore se non dar libero sfogo alle lacrime?
Non vi racconto niente della trama, come faccio ogni volta in cui desidero che leggiate il libro. Fatelo e poi fatemi sapere se ve lo sentite nell’anima come lo sento io.
Recensione di Lucrezia Centonze
L’EQUILIBRIO DELLE LUCCIOLE, di Valeria Tron
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