L’ESTATE CHE SCIOLSE OGNI COSA, di Tiffany Mcdaniel (Atlantide)
Inquietudine.
Non mi viene in mente altro per definire questo libro.
La sensazione che ho provato quando sono arrivata alla fine e’ che non sapevo se mi era piaciuto o meno, solo tanta inquietudine.
Un testo considerevolmente forte e appassionato, scritto molto bene eppure quella penna che ha creato la storia ti porta dentro a così tanta sofferenza che a tratti ti senti soffocare. Troppo dolore ho sentito. Troppo.
Ho avuto momenti in cui ho dovuto bloccarmi e riprenderlo in mano dopo un po’ di giorni, uno stop inevitabile. Sono esageratamente sensibile? Forse si.
Un romanzo dove si racconta di pregiudizi e giudizi, dei limiti mentali di un paese di provincia, di preconcetti, forse e addirittura dei limiti di un’ epoca, gli anni 80.
L’ unica nota di armonia che il racconto mi ha lasciato e stata la dolce amicizia dei due giovani protagonisti: bella, pura, un piccolo diamante.
Non so se lo consiglierei.
Forse l’ ho letto nel periodo sbagliato ( la quarantena), forse la troppa sofferenza spiattellata in faccia così perforante non fa per me..Non lo so.
Sentivo davvero opinioni straordinarie su questo romanzo…
Io posso solo dire questo: inquietudine.
Recensione di Katia Zantedeschi
Titolo presente nella nostra rassegna mensile dei libri più letti e commentati di Ottobre 2020
nella Sesta Puntata dei consigli dalle librerie
Consigliato dalla Libreria La Confraternita dell’Uva
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