L’ESTATE DEI MORTI, di Giuliano Pasini (Piemme – maggio 2024)
Per fortuna stavolta Giuliano Pasini non ci ha fatto aspettare molto tempo per farci incontrare nuovamente uno dei nostri commissari preferiti, Roberto Serra, e la sua nuova collaboratrice, Rubina Tonelli, che abbiamo imparato a conoscere nel precedente romanzo E’ così che si muore. Siamo ancora a Case Rosse, un piccolo borgo dell’Appennino, dove i due si sono ritrovati, quasi esiliati entrambi, in un luogo dove tutti si conoscono, loro che sono “ed fòra”cioè non del luogo, a combattere i demoni del loro passato, che pesano sulla loro vita ed anche sul loro rapporto fatto più di silenzi che di parole dette. E con loro e con gli abitanti del borgo, in primis Alves e la sua osteria e Nives, la padrona di casa di Rubina, grande cercatrice di funghi, ritroviamo altri personaggi ormai familiari come Vito Corazza della Squadra Mobile di Modena ed il generale del RIS di Parma, Massimo Minimo.
Il tempo è quello dell’estate dei morti, il periodo dell’anno compreso tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. E’ in quei giorni che Rubina riceve una telefonata che annuncia l’omicidio di due uomini in un casale lì vicino; la chiamata è fatta da una ragazza che dice di chiamarsi Sibilla che afferma anche che le uccisioni sono opera della Borda, una sorta di strega che vive nelle paludi ed uccidi le persone che incontra. In effetti nel casale- che appartiene alla famiglia Livi, la cui figlia Luce era stata coinvolta vari anni prima nella morte per annegamento di un’amica di nome Sibilla, e che se ne erano andati via lontano per evitare le accuse della madre della ragazza morta e della gente del posto- vengono ritrovati i cadaveri brutalmente massacrati di due uomini e le tracce di una terza persona, una donna, che è scomparsa.
E saranno proprio Roberto Serra e Rubina Tonelli ad affrontare le indagini che, con l’aiuto del commissario Corazza della questura di Modena e del comandante del Ris, il celebre generale Minimo, dovranno partire dal passato perché il caso coinvolge vivi e morti nonché personaggi veri e immaginari; in questa indagine dovranno combattere anche i loro personali fantasmi e cercare di capire il particolare rapporto che, se per certi versi li lega, per altri li divide. Un libro intrigante come al solito, in cui Pasini non ci fa comunque mancare né interessanti momenti conviviali con il buonissimo cibo della tradizione locale né una full immersion nel bell’ambiente dell’Appennino emiliano. Ed infine l’inatteso finale ci fa sperare in un prossimo libro che veda la luce in tempi ragionevolmente rapidi!
Recensione di Ale Fortebraccio
E’ Così che si muore – Giuliano Pasini
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