L’ESTATE DELL’INCANTO, di Francesco Carofiglio (Piemme)
Miranda, già novantenne, va con la memoria indietro nel tempo, nell’estate del 1939, così importante per lei e per il mondo. In quel momento storico, in cui gli adulti vivono il dramma dello squadrismo e dei venti di guerra o, più semplicemente, i propri drammi personali e familiari, Miranda sperimenta un’estate di sogno, in una villa contigua a un bosco delle meraviglie, popolato da presenze e ricco di bellezza. Condivide con Lapo, il nipote del mezzadro, la scoperta di luoghi magici e del primo bacio e, con il nonno, la nascita di una nuova passione.
Proprio il rapporto col nonno segnerà quest’estate di incontri e stupore, che la protagonista racconterà alternandoli con la sua esperienza dell’oggi, di un’età in cui vale tutto quello che si è vissuto e l’inevitabile epilogo non spaventa, ma completa, soprattutto se puoi viverlo con le amiche di sempre, al tavolino di un bar, ripetendo un rituale antico e sempre nuovo.
Bellissime le descrizioni e le riflessioni, elegiaco tutto.
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