LETTERE A UNA PROFESSORESSA, di Don Lorenzo Milani
Don Lorenzo Milani è stato un prete e insegnante. “Lettera a una professoressa” è un manifesto sull’importanza che la scuola deve rivestire nell’approfondimento della coscienza civile e sociale dei cittadini, soprattutto di quelli appartenenti alle fasce più povere della società. Il libro nacque dall’esperienza di don Milani in un istituto di una sperduta frazione della montagna toscana in cui egli fu destinato a seguito di alcuni screzi avuti con la Curia di Firenze.
Ben presto, egli si rese conto che quei ragazzi sarebbero stati esclusi dalla vita sociale, e avviò un nuovo sistema scolastico, detto appunto “della scuola di Barbiana”, dal quale scaturì questo esperimento di scrittura collettiva. L’obiettivo di don Milani era quello di rendere quei ragazzi partecipi della vita attiva, garantendo l’uguaglianza con gli altri, in quanto in quegli anni (ma, se vogliamo, anche oggi) solo i figli dei ricchi potevano permettersi di studiare e migliorare la propria condizione sociale.
Pubblicato nel 1967, divise i critici e fu anche oggetto di censura. Solo nel 2014 la ristampa non ha più avuto alcuna proibizione da parte della chiesa. Per approfondire la figura di don Milani, vi consiglio il film “Un prete scomodo”, del 1975, per la regia di Pino Tosini e interpretato da Enrico Maria Salerno, e la miniserie televisiva “Don Milani – Il priore di Barbiana”, del 1997, con protagonista Sergio Castellitto.
Citazione: “Lucio, che aveva 36 mucche nella stalla disse: “La scuola sarà sempre meglio della merda”. Questa frase va scolpita sulla parete delle vostre scuole. Milioni di ragazzi contadini sono pronti a sottoscriverla. Che i ragazzi odiano la scuola e amano il gioco lo dite voi. Noi contadini non ci avete interrogati”.
Recensione di Federica G. Porcelli
LETTERE A UNA PROFESSORESSA Don Lorenzo Milani
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