Letture 2024: vi presentiamo quelle di Enrico Spinelli
Carissimi, come a ogni fine anno eccomi qui e recuperare quei titoli che nel corso di questi 12 mesi mi hanno lasciato i ricordi migliori. Con un nutrito numero di letture è pressoché impossibile limitarsi a 10 libri, e tanti meritevoli ne sono rimasti fuori, per cui ho deciso di aggiungerne 5 a parte, tra questi una coppia di romanzi usciti lo scorso anno e un grande classico della letteratura, realizzando così un piccolo spaccato di un anno ricco di belle letture, in cui non sono mancate tante interviste (per cui ringrazio l’amico Claudio Cantini).
Ringraziando questo gruppo per questo 2024 ricco di scambi culturali, consigli e confronti costruttivi buone feste a tutti voi!!!!
1) Leonardo Gori “Borgo Ottomila“: ospite da sempre nelle mie pole di fine anno, il buon Leonardo Gori lascia da parte per un momento Bruno Arcieri per raccontarci una storia di grande potenza e intensità, ad alta tensione e dai risvolti sorprendenti. Cambia la formula ma il risultato è sempre qualità eccelsa!
2) Michele Cusimano “La luna dei Moncada“: affascinante romanzo storico e saga familiare allo stesso tempo, un lavoro che nel suo essere sintetico ma esaustivo, avvincente e ricco di elementi storici molto interessanti e suggestivi, un grande romanzo, veramente notevole e formativo.
3) Antonio Manzini “Il passato è un morto senza cadavere“: torna Manzini con un Rocco Schiavone spettacolare, una storia lunga e intrecciata e pagine tanto coinvolgenti quanto memorabili, pieni di azione, momenti intimisti e un’altra tappa nel viaggio di formazione del Vicequestore nel suo stesso io! Superbo.
4) Marco Vichi “Meglio di niente”: se “Il ritorno” non mi aveva scaldato granché il nuovo lavoro con Bordelli si rivela estremamente felice e riuscito, una nuova avventura fatta di piccole cose significative, un romanzo ben costruito che sa essere piacevole, di facile lettura e con gli ingredienti giusti!
5) Ben Pastor “La fossa dei lupi“: immaginare e scrivere un sequestro de “I Promessi Sposi” è impresa o da folli o da geni…ovviamente la nostra Ben Pastor appartiene alla seconda categoria e riesce a realizzare un’opera coerente, di gran fascino… e che ti spinge a riprendere in mano il capolavoro manzoniano! Davvero una grande esperienza di lettura!
6) Luca Barbarossa “100 storie per 100 canzoni“: il grande cantautore recupera 100 canzoni e ne racconta storie e aneddoti sui testi, i temi o le vicende attorno alla loro realizzazione. Una lettura estremamente piacevole e ricca di spunti di grande interesse!
7) Gianluca Morozzi “Che fine ha fatto la Neve?”: uno di quei romanzi che non esito a definire geniali, un miscuglio di tutti i generi letterari arricchiti da poesia, genio e follia, sorprendente pagina dopo pagina. Esagerato!
8) Francesco Guccini “Così eravamo“: una raccolta di racconti autobiografici piccola ma di spessore, carica della consueta malinconia del poeta Guccini, ideale per immergersi con la fantasia negli anni del dopoguerra e sentire il sapore di un’epoca tanto vicina eppure tanto lontana.
9) Marino Bartoletti “Il Festival degli Dei“: ho finito gli elogi per il maestro Bartoletti e la sua saga degli Dei, posso solo dire che in questo volume dove si immagina un “Festival di Sanremo” in Paradiso di occasioni commoventi ce ne sono infinite e tanti sono i momenti memorabili! Un’opera maiuscola!
10) Roberto Vecchioni “Tra il silenzio e il tuono“: è un lavoro complicato questo, di quelli da prendere con calma, assaporarne i singoli passaggi e tutta l’umanità che il professore mette nel raccontare momenti anche intimi della sua vita. Un romanzo che sprizza energia e emozioni e che come un bel disco continua a risuonare nella memoria.
NOMINATION SPECIALI
1) Roberto Alajmo “Piano inclinato”: una storia che nella sua apparente semplicità ci dice tutto, uno sguardo a 360° sulla realtà complessa dell’immigrazione con una storia forte e credibile, di quelle che fanno riflettere.
2) Valeria Corciolani “Abbaiare alla luna”: una delle voci più belle della narrativa di casa nostra torna con un bel giallo dai risvolti inaspettati, con la consueta grazia ed eleganza di una Vella scrittura e di un intreccio che non cede nè alla noia nè alla prevedibilità.
3) Nicoletta Verna “Giorni di vetro”: un’opera spietata, crudele, ma credibile e di grande impatto, un racconto di quelli di cui continuiamo ad avere bisogno per tenere viva la memoria di ciò che abbiamo passato e che non deve più accadere, di ciò che è stato conquistato e che va custodito!
4) Victor Hugo “L’uomo che ride”: i classici non smettono mai di dire quello che hanno da dire, e questo romanzo non fa eccezione colpendo per la sua straordinaria bellezza oltre che per i forti messaggi che porta con sè. Protagonisti meravigliosi e ben caratterizzati per un grandissimo dramma.
5) Beppe Roncari “Engaged il libro di Renzo” e “Engaged il segreto di Lucia”: questa è stata una vera rivelazione per me, una straordinaria rilettura in chiave storico-fantasy de “I Promessi Sposi”, un lavoro che sorprende per coerenza, rispetto e coraggio, una di quelle avventure che ti catturano e ti appassionano, regalando emozioni, adrenalina e una buona dose di sogni!
Di Enrico Spinelli
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