LIBERATA, di Domenico Dara (Feltrinelli – agosto 2024)
Ho conosciuto questo scrittore tre libri fa!
Me ne sono innamorata, certo, della sua scrittura, ma anche un po’ di lui, come succede a Liberata…
Liberata è il titolo di questo suo quarto romanzo, ed è il nome della protagonista. Tipico personaggio dei lavori di Dara, Liberata è una giovane donna che vive sospesa tra immaginazione e realtà.
Incipit:
<<Credeva a tutto quello che non si vede. Credeva al destino già scritto, all’ anima che vive dopo la morte, al malocchio che colpisce, all’ invidia che affama, a certi pensieri che spostano gli oggetti, alle voci dei defunti, ai sogni che si avverano, al potere misterioso della luna, alle vite che non sono accadute ma che lo stesso ci perseguitano>>.
Liberata è una sognatrice, appassionata lettrice di fotoromanzi, la sua vita si svolge come nei fotogrammi delle riviste che adora, lei l’eroina e il suo attore preferito che lei tanto ama, il suo eroe. Poi un giorno i suoi sogni sembrano farsi realtà, conosce Luvio e a lei sembra di essere finita nel bel mezzo delle storie che tanto ama, ma gli amori reali, sono perfetti come nei fotoromanzi dove non manca mai il lieto fine? Oppure tutti i suoi sogni rischiano di infrangersi con la realtà ?…
Anche in questo romanzo Domenico Dara mi ha affascinata con la sua scrittura che incanta, con la magia delle sue parole eleganti, colte, ma comprensibili, con le sue citazioni filosofiche e i suoi personaggi semplici, a volte strani, a volte ignoranti e a volte molto colti, di quella cultura che non sempre si apprende sui libri, ma che è saggezza antica. Ed è incantevole questo paesino del sud degli anni ’70, dove tutti si conoscono, dove si sparla e si parla, dove arrivano echi di cambiamenti, di violenze ma anche di nuove conquiste e trasformazioni. E Liberata, proprio come già scritto nel suo nome e come gli insetti tanto cari a suo padre, sarà la protagonista di questa trasformazione.
Domenico Dara: << Io sono nato in una casa in cui non c’ erano libri, ma c’erano fotoromanzi, quindi posso dire, senza essere smentito, che la mia formazione letteraria è stata una formazione sulle storie dei fotoromanzi>>. Questo è quello che ha risposto l’autore a chi gli chiedeva il perché di questa scelta; anche i capitoli del romanzo, sono scanditi dai titoli, veri, ne ho ricordato almeno uno, dei fotoromanzi dell’epoca.
E io mi sono rivista ragazzina quindicenne leggere più fotoromanzi che libri! Come Liberata, mi piacevano e mi facevano sognare, quelle storie semplici, con poche complicazioni che alla fine si risolvevano tutte con un bel “e vissero felici e contenti”, proprio come nelle favole che avevo lasciato da poco! E poi le pareti della camera tappezzate con le foto degli attori preferiti.
Che bei ricordi, devo ringraziare Domenico Dara anche per questo; non sono diventata una scrittrice, continuo ad essere una lettrice, ora di libri, a me le storie piace leggerle e le lascio scrivere a chi lo fa e anche bene.
Devo ricordarmi di leggere Madame Bovary di Gustave Flaubert. ( Se leggerete il libro saprete perché )
Recensione di Sebastiana Cavasino
Presente nelle 5 Recensioni più cliccate a settembre 2024
BREVE RITRATTO SULLE COINCIDENZE Domenico Dara
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