L’IMAGINIFICO Vita di Gabriele D’Annunzio, di Maurizio Serra
Di D’ Annunzio ho studiato a scuola: uno studio sciatto, superficiale, uno studio per il sei. Quando è uscita questa biografia, complice la casa editrice, che per me, per il genere, rimane la migliore, complice una magnifica foto in bianco e nero, ho deciso che era il momento di approfondire un argomento a lungo rimandato.
Entro così nella vita di un uomo che sin dalla sua giovinezza emerge per il suo stile, non solo letterario. Un uomo che viene definito tra i primi dandy e che oggi sarebbe un influencer.
Un uomo che ha usato le donne e che le donne hanno usato a loro volta. Il D’ Annunzio di Maurizio Serra però è un D’Annunzio che per moltissimi aspetti non aggiunge nulla di nuovo alle mie conoscenze per il sei: una vita legata alla scrittura e alle femmine, alle femmine e al narcisismo, al narcisismo e alla guerra, alla guerra e alla sopravvivenza di un mito: il suo.
Per altri aspetti invece apprendo che: la Duse è stata importante, sì, ma non fondamentale, ed è stata ben oltre e ben altro rispetto a un uomo che considerava le donne “le nemiche necessarie” da maltrattare e ingannare dimostrando una non troppo velata misoginia.
Apprendo anche che era uno squattrinato, un nulla tenente scientifico al quale però non è mai mancato nulla e anzi ha avuto molto di più. Infine questa biografia ha confermato le più recenti revisioni per cui i suoi rapporti col fascismo sono stati rapporti di comodo, come quelli di molti intellettuali dell’epoca.
Non credeva nel regime e per quello che ha potuto lo ha evitato. A biografia terminata rimango con una sola domanda: l’afrore del lupacchiotto della Maiella insieme ad un sorriso caravaggesco, che gioca con il chiaroscuro, con le luci e le ombre, erano ben noti e allora: poteva solo la parola irretire tutta quella quantità di donne che ha avuto?
Recensione di Francesca Pozzo – Canta la Gallina
L’IMAGINIFICO Vita di Gabriele D’Annunzio Maurizio Serra
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