L’incredibile storia della Papessa Giovanna Vanghelis Raptòpulos 

L’incredibile storia della Papessa Giovanna, di Vanghelis Raptòpulos (Crocetti)

Questo personaggio, pare, che non sia mai esistito o, come all’inizio del film che lo ha reso famoso, volutamente cancellato dalla Storia, perché la sua vicenda è risultata vergognosa per gli stessi membri della Cristianità.

Lasciando da parte dibattito e ipotesi varie, peraltro molto interessanti, vorrei concentrarmi sul libro.

Per tutta la vita Giovanna si finge uomo… Nel film si narra che lo fece per avere la possibilità di studiare, che all’epoca era appannaggio di pochi e soprattutto di uomini.

Nel libro non è proprio così. E’ l’amore che spinge Giovanna a diventare Giovanni. Un amore che sboccia e cresce piano piano. All’inizio sicuramente è l’amore per un uomo, un monaco per l’esattezza a spingerla il più possibile lontano dall’universo femminile, dai diritti inesistenti e dai doveri che diventavano troppo spesso vere e proprie torture.

Questo amore divampa ben presto in qualcosa di più. La ricerca della Sapienza è il suo motore. Dio è “Colui” che tutto sa… l’unico con la Verità in mano… l’unico Verbo.

E lei seguirà questa Verità per tutta la vita. Il suo acume, la sua profonda intelligenza la porteranno a ricoprire il ruolo più importante di tutta la Cristianità. Primo Emissario del Signore in Terra… nientemeno che il Papa.

Sedutasi su quel soglio ella continua ad interrogarsi sulla Verità e capisce che anche “l’uomo” più grande, alla fine non è altri che un uomo, e quindi La Sapienza divina inseguita da sempre, comunque non le tocca perché per quanto l’Uomo si consideri vicino a Dio, fatto a immagine e somiglianza e tanto altro, rimane comunque un’entità che della divinità non ha nulla.

Le pulsioni restano umane anche quando arrivi ad essere l’erede di San Pietro.

Lei lo sa e ne affronterà le conseguenze a sue spese.

Tragica fine per una donna che ha dovuto fingersi uomo per poter proseguire la sua Nobile Ricerca.

E’ una storia che colpisce e fa riflettere su tanti aspetti.

Io voglio lanciare questa provocazione:

“Perché una donna per poter essere Qualcuno deve essere costretta a combattere una battaglia infinita con un uomo per dimostrare di esserne migliore?”
Buona lettura

Di Rita Annecchino

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