L’INCUBO DI HILL HOUSE, di Shirley Jackson
Recensione 1
Sinossi
Eleanor Vance, per sfuggire ad un destino amaro che la colloca in un futuro senza prospettive, dopo la morte della madre, decide di far parte di una stramba squadra di cacciatori di fantasmi.
Si ritrova, quindi in questa residenza assieme ad altre persone che non ha mai incontrato prima, con la supervisione del professor Montague, il titolare del progetto, nonché studioso di esoterismo…
Commento
Eccolo qui, il classico del genere gotico che mi sono gustata dalla prima all’ultima pagina.
Ho deciso di trasformarmi, per gioco in Eleanor Vance e ho provato a “sentire” quello che sentiva lei. Ci ho messo un po’ a leggere tutto il libro, perchè, per poter entrare in un testo in questo modo, bisogna proprio lasciarsi condurre senza opporre resistenza.
L’ho letto durante un weekend lungo fuori casa, quindi ho perso tutto il confort intellettuale di casa mia, per lasciarmi stupire, irretire e , perchè no, spaventare, dalla quotidianità di un’altra casa.
Sono stata in montagna, in una casetta di una frazione sconosciuta e praticamente disabitata di un paese.
Ho collocato, quindi la mia mia Hill House cercando un paragone il più possibile vicino.
Ovviamente non si tratta di una residenza con un numero elevato di stanze, ma il minimo disagio di non coricarmi nel mio letto, ha dato una bella immagine viva.
Il libro ha scandito i miei momenti di lettura: i capitoli ambientati di sera e notte sono stati letti proprio di notte e così via.
In quattro giorni avevo quindi un’idea chiara dello scopo di questo libro e devo dire che a qualche settimana di distanza mi sento di ribadirne il messaggio di fondo.
La Casa attira e rapisce la mente di Eleanor perchè è proprio lei a volerlo. La sua mente lascia degli spiragli che diventano addirittura voragini in cui l’autrice, ovvero la Casa, riesce ad incunearsi per prendere possesso della sua volontà.
Se leggiamo il libro in questa ottica, allora riusciamo a comprenderlo, altrimenti diventiamo tutti come la moglie del professore, personaggio che arriva per ultimo nella casa già con la sua verità in mano da dimostrare.
Il libro in questo modo diventa un perfetto esercizio di stile sul genere gotico completamente piatto e privo di attrattive.
Andatevene da soli in riva ad un lago a leggere i capitoli che parlano della fuga di Eleanor. Guardate il lago mentre lei ne arriva sull’orlo e cercate di impedirle di buttarsi.
Io avevo la pelle d’oca e quindi, per come l’ho letto io, il libro è fin troppo efficace!
Recensione di Rita Annecchino
Recension 2
Sono a tre quarti di questo romanzo gotico e… non so cosa sto leggendo!
Non so se sto leggendo il romanzo più incomprensibilmente spaventoso che abbia mai letto, oppure una presa in giro.
Riesce ad essere allo stesso tempo un libro che mi dà sui nervi a causa dei personaggi, tutti, ciascuno a modo suo, egocentrici, un libro che mi ammalia per il linguaggio che passa da immagini eteree a puri dialoghi nonsense, e un libro che – cosa mai successa – non riesco a leggere prima di dormire perché mi lascia addosso un’inquietudine collosa.
Gli uomini vanesi e paternalisti, le donne capricciose e ossessionate dall’idea di “fare la giusta impressione”, una governante inquietante, tutte persone che nella vita reale troverei francamente insopportabili; conversazioni a volte al limite del nonsenso, flussi di coscienza degni di un harmony.
Un vecchio professore arruola tre giovani (due donne e un uomo) per passare l’estate a Hill House, misteriosa dimora dalle fattezze bizzarre, per studiare i presunti fenomeni paranormali che vi accadono. Arrivata a metà ancora non era letteralmente accaduto nulla di paranormale, eppure non riuscivo a togliermi di dosso l’inquietudine, e non so come sia possibile.
Insomma, non ho capito se mi sta piacendo o se lo sto detestando, sono giunta persino a pensare che il testo sia segretamente composto in modo tale da insinuare nella mente del lettore un messaggio subliminale che lo costringe ad esserne ossessionato pur detestandolo.
Ecco, di sicuro non sarà un libro che dimenticherò!
Recensione di Valentina Griziotti
L’INCUBO DI HILL HOUSE Shirley Jackson
Commenta per primo